Dopo due anni (!) di attesa finalmente si concretizzano le condizioni per salire questa via come volevo: forte innevamento fresco anche nella parte bassa e… socio disposto a condividere una sicura ravanata!
La maggiore difficoltà è stata trovare la via e seguirla perché la neve cambia tutto e i bolli bianchi sono ovviamente invisibili. Nonostante tutto, siamo riusciti a seguire la via pressoché integralmente, salvo qualche pezzo in cui abbiamo preferito salire qualche scaglia di roccia un po’ più in piedi e quindi meno coperta di neve. Fatti due specie di tiri, il resto di conserva o slegati.
L’attrezzatura usata si è rivelata perfetta, quindi ci sentiamo di consigliarla:
– corda da 25 m “da indoor” (?!?);
– eccentrico dei magici anni ’80 per sosta;
– scarponcini da avvicinamento estivi;
– ghette mod. 1984;
– pantaloni da sci mod. Zeno Colò verde acqua (colore utilissimo per essere visibili nella nevicata);
– imbrago comprato di seconda mano nel 1984, se la memoria non mi difetta.
Per trovare l’attacco con la neve: dal campo sportivo di Caselette (più facilmente raggiungibile con le strade innevate) seguire la pista tagliafuoco orizzontale sin quasi al Pian Muni, all’altezza di una panchina sulla destra. Prendere il sentiero che sale in obliquo a destra e s’innalza dolcemente con la stessa direzione della tagliafuoco. Dopo una ventina di minuti fa due larghi tornanti, continuare prendendo ai bivi sempre a destra, sino a giungere in prossimità di un canale semiroccioso, oltre il quale il sentiero scende leggermente. Individuare una rampa – sentiero che sale prima a destra poi a sinistra alla base delle rocce che formano la dorsale sulla sinistra orografica del canale. I primi 20 m non sembrano una via di roccia, ma è lì…