Mortice (la) dal Col de Vars per la Tete de Paneyron e il Col de Sarenne

Mortice (la) dal Col de Vars per la Tete de Paneyron e il Col de Sarenne
La gita
andrea81
5 04/08/2015
Accesso stradale
nessun problema

Itinerario davvero spettacolare, piuttosto lungo ma in una varietà di ambienti, colori e panorami molto vario e mai noioso. La Mortice è sicuramente una delle cime più curiose e particolari tra Queyras e Ubaye, molto interessante dal punto di vista geologico. Partendo dal Col de Vars la salita alla Tete de Paneyron è logica ed abbastanza veloce; poi iniziano i “dolori” perchè i saliscendi non mancheranno mai, e spesso saranno con pendenze assassine. Bisogna affrontare le discese e le risalite con filosofia e ricordarsi di tenere il freno a mano in considerazione del ritorno.Alle perdite di quota obbligate ne ho dovuta aggiungere una di circa 100 m per evitare un gregge di pecore difeso da numerosi cani anti-lupo (li ho voluti evitare preventivamente), poi quando ho visto spuntare anche il pastore, sono risalito (ero quasi sceso nel vallon de Sarenne!). Raggiunto di nuovo la cresta sono arrivato al meraviglioso Lac de l’Etoile, e poi con discesa ripida e rapida al Col de Sarenne. Qui cambia la conformazione del terreno e anche i sentieri diventano più normali (gradoni mentre prima erano solo di terra battuta molto liscia). Piacevole e redditizia la salita verso la fascia rocciosa della Mortice. Io prima sono salito alla cima sud con la croce (la maggior parte delle persone arriva solo qui), e poi successivamente con panoramico percorso di cresta (anche qui i saliscendi non mancano, seppur brevi) alla cima nord, con panorama ravvicinato sul Pic des Houerts. Da qui discesa diretta al Col de Sarenne, e con molta pazienza ho iniziato la prima risalita, e poi la seconda (dopo una tappa al Lac de l’Etoiles) e quindi l’ultima alla Tete de Paneyron, con ormai le ultime energie. Discesa a Pra Gelà un po’ spacca ginocchia per l’assenza di gradini, comunque piuttosto veloce (spesso passando fuori traccia si trova terreno più morbido).
Tanti francesi incontrati saliti dai vari percorsi, lungo questo itinerario invece poca gente, ma secondo me merita davvero. Ricordarsi che, almeno in piena estate, non si incontrano fonti d’acqua sicure, e con giornate molto calde bisogna portarsi una scorta sufficiente.

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