Che gita…un’ascensione solitaria improvvisata alle 6.30 del mattino. Sono partito alle 8.35 dai Rivotti, nel fresco del mattino di fine settembre. Nel vallone dell’Alpetto le molte tracce mi hanno aiutato a trovare la via più logica. Bellissima l’atmosfera tardo-estiva che si respirava durante la salita. Faticosissima la parte finale sul pendio erboso assai ripido del versante sud. Giunto alla base della cuspide terminale ho avuto un attimo di sconforto, ma il mio intuito mi ha suggerito di tentarne la salita dal versante di ceresole…e infatti di qui un sistema di cengette e camini, su roccia abbastanza buona (ma gelida…), senza eccessive difficoltà mi ha permesso di toccare la vetta. Sono rimasto lassù ben tre ore, dormendo della grossa…Poi è venuto il momento di scendere. Ho preso la dorsale sinistra del vallone dell’Alpetto, abbandonandola poi verso i 2000 m per scendere direttamente per pendio di rododendri e ginepri sul gias omonimo. Da qui senza nessun problema e con la dovuta calma all’auto, dove sono arrivato alle 18.20. Non c’è male, ho aggiunto un altro tassello allo spartiacque Cima Mares-Levanna Orientale con una gita indimenticabile tra le malinconie di fine estate. Non ho incontrato anima viva tutto il giorno. C’ero solo io, la montagna oggi era tutta per me, una montagna che si avvia verso i silenzi dell’autunno. www.roby4061.it