Monviso Via Normale o via Matthews da Castello

Monviso Via Normale o via Matthews da Castello
La gita
vicente
5 16/07/2017

Il Monviso attualmente e’ in ottime condizioni, che possono solo migliorare ulteriormente mano a mano che la stagione avanza.
Chiuso i conti con il Monviso, dopo anni di desideri mai concretizzati per la tristezza della morte del caro Luca Guida, morto sulla Est ormai 9 anni fa.
Lungo viaggio da Castello (partenza alle 16:45 del sabato) per il Vallone delle Forciolline. Ho trovato il cosiddetto “sentiero” Ezio Nicoli in pessime condizioni rispetto a 4 anni fa, quando ero finito sulle Rocce Meano e avevo dormito al Bivacco Bertoglio. I tratti sommitali del “sentiero” sono franati, lasciando spazio ad un’immonda pietraia franosa con qualche segno giallo che non indica piu’ i passaggi meno disagevoli.
Arrivati al Bivacco Boarelli per le 20:15, sorpresa: e’ strapieno, mentre pare che al Berardo ci siano solo 3 persone. Dopo un po’ di tentennamenti, decidiamo di fermarci a dormire al Boarelli. Saremo in 21 occupanti su 12 posti disponibili. Cenetta tranquilla (prendere acqua di lago nel grande lago delle Forciolline, non farsi tentare dal laghetto piu’ vicino; per il mattino successivo, c’e’ una fonte di acqua ottima alla caverna Croz) a base di minestra, salame e formaggio, e via a nanna sul pavimento della piccola sala da pranzo (un grazie alla ragazza che mi ha ceduto una coperta da mettere tra sacco lenzuolo e pavimento). Nonostante le ristrettezze, dormo alla grande le sei ore che mi separano dalla sveglia alle 4.

Ci mettiamo in marcia al buio alle 4.50 dopo aver lasciato un po’ di vettovaglie dietro una roccia ed evitiamo di seguire il sentiero che si ricongiunge a quello proveniente dal rifugio Quintino Sella. Saliamo percio’ su tracce malagevoli e sempre ripide; affrontiamo una ripida cengia ascendente che taglia una paretina e ci portiamo alla base del piccolissimo ghiacciaio del Viso, ben innevato. Lo costeggiamo sulla destra e ci portiamo, per orrendi sfasciumi, al bivacco Andreotti. Il bivacco offre sei posti letto ed e’ in eccellenti condizioni, forse perche’ destinato a uso di emergenza. Calzati i ramponi, affrontiamo il minuscolo ghiacciaio Sella e ci portiamo alla base della cengia. Attualmente non e’ presente alcuna cascatella, come dicono invece molte relazioni. Saliamo slegati, ma chiedo ai miei forti compagni di buttarmi giu’ una corda su tre-quattro passaggi in salita: un camino esposto sotto la Sala da Pranzo, il Triangolo, i Fornelli (ancora un po’ ghiaccio all’imbocco) e il traverso sul canalone prima dei camini finali.

Dalla vetta, raggiunta alle 9 e 20, panorama eccezionale e illimitato. Siamo rimasti a fare le foto di rito e goderci il panorama per oltre mezz’ora.
Discesa da effettuarsi con molta attenzione. In due ore e mezza e tre calate in alcuni punti piu’ esposti raggiungiamo il bivacco Andreotti. Da li’ infinita discesa su sfasciume immondo e passando tra giganteschi massi sul “sentiero” Ezio Nicoli, inframmezzata da una meritata sosta al bivacco Boarelli. All’auto alle 18:20.

Non troppa gente sul percorso. Una decina di persone (noi quattro compresi) dal Boarelli, due dal Berardo, una manciata direttamente da Castello, e una dozzina dal Quintino Sella. A differenza di quanto si legge su molte relazioni, ho trovato la roccia del Monviso -serpentino- da buona a ottima. Lo sfasciume presente non pone pericoli a meno di non avere intorno degli incoscienti (cosa che, immagino, sia frequente con alto affollamento). Certo pero’ che la montagna e’ circondata da un mare di sfasciumi poco piacevoli.
Stile di salita: si e’ visto di tutto, da chi la corda, la piccozza e i ramponi non l’ha neppure portati, a chi sale in conserva, a chi sale persino soltanto in semplici in scarpe da trail. Casco comunque indossato da quasi tutti. Siate consci dello stile di salita che scegliete e di tutto cio’ che comporta! Non aggiungo altro.
La valutazione PD- e’ abbastanza strana se comparata con vette altrettanto famose come l’Argentera Cima Sud. Quest’ultima e’ valutata PD- ma e’ molto meno impegnativa. Mah. A mio avviso il Monviso e’ una cima da non sottovalutare (come invece si vede fare da tanti). La salita (e la discesa) sono davvero lunghe e, per quanto le difficolta’ arrampicatorie siano relativamente contenute e intervallate da tratti di sentiero su sfasciumi, l’esposizione in diversi punti non e’ irrilevante e la lunghezza del tratto alpinistico e’ notevole.

Nota faunistica: visto un ermellino nei pressi del bivacco Boarelli.

Un sogno realizzato! Splendida due giorni con i mitici jimmy77, mummo90 e il compagno di grandi salite orco, che ringrazio per la pazienza, il supporto e l’ottima compagnia.
Pienamente soddisfatti della scelta fatta!

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