Monviso Via Normale da Pian del Re

Monviso Via Normale da Pian del Re
La gita
joker
5 07/08/2015

Il Re….sogno o son desto? Ma si, proprio lui, che emozione! Montagna straordinaria per tutto cio’ che riveste.
Dico subito che le condizioni sono ottime, non servono ne’ picca ne’ ramponi, si attraversano giusto 40m di quello che ahime’ fu il ghiacciaio. La normale del Viso e’ una gita stupenda, in ambiente grandioso, molto lunga e mai banale.
Siamo partiti dal rifugio alle 4, e dopo aver fatto la ferrata delle Sagnette (anch’essa non banale e solitamente percorsa al buio) in 1h circa eravamo al colle. Dal colle si scende 50-100m nel fantastico circo sud del Viso, ma qui il sentiero si perde in una pietraia che comunque e’ ben stabile. Raggiunto un enorme omettone su una morena, si ritrova il sentiero che sale deciso all’Andreotti (1h). Qui comincia la parte davvero divertente della gita: si attraversano i resti quasi pianeggianti del ghiacciaio che fu, e poi si prende una cengia verso sx che porta ai pianori superiori. Non e’ una parete vera e propria, quanto una intricata teoria di cengette orizzontali e crestine che si interlacciano in modo tale che la via ci passi in mezzo. I primi risalti sono facili, dal Duomo di Milano in poi le difficolta’ sono piu’ continue ma non superano il II+. Noi abbiamo fatto tutta la salita slegati, cosi come i 4 ragazzi che sono saliti con noi, ma quasi tutti gli altri che abbiamo incontrato (una trentina di persone) salivano in cordata. Esistono chiodi solo a meta’ dei fornelli e sulla traversata della est, i bolli gialli sono comunque chiari. La traversata della est in queste condizioni e’ un semplice sentiero, dopo il quale ancora qualche I/II e si arriva sulla cima. Noi siamo arrivati alle 8, trovando solo una cordata di due francesi.
Il panorama e’ talmente vasto che risulta schiacciato, una specie di cartina geografica, tanto il Viso sovrasta tutto il resto. Il Granero, poco sotto, sembra il Musine. Impressionante la vista a picco sul rifugio separato da piu’ di un km di vuoto…
Al ritorno ci siamo legati. Ho trovato la discesa ben piu’ complicata della salita, occorre disarrampicare in continuo su pendenze a tratti molto sostenute e con pezzi dove e’ meglio non scivolare. L’ ambiente e’ eccellente ma severo.
Tenere in conto anche la risalita alle sagnette, e poi l’eterno ritorno al pian del Re.
Gita veramente meravigliosa che ho potuto fare grazie a Marco che mi ha accompagnato con la sua esperienza e bravura! Giornata blu molto calda anche in quota.

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