Condizioni buone ancora per poco… In avvicinamento si notano ancora le tracce di chi l’ha scalata cinque giorni prima (grazie per le info!), smussate dalla pioggia nella parte bassa e ricoperte dalla neve in quella alta. Lo scarso rigelo notturno (cielo coperto) mi ha regalato condizioni un po’ più faticose del previsto, ma in quattro ore ero al Colletto Pensa.
La goulotte iniziale si è definitivamente scollata, i vari nevai son comunque ancora collegati tra loro con brevi tratti di misto più o meno delicati. La neve fresca non ha creato particolari accumuli o problemi, tranne nel Ghiacciaio Sospeso del Triangolo, dove ha reso piuttosto fisica la progressione… Per il resto, in parecchi tratti di parete la neve è portante, in altrettanti si sfonda fino alla caviglia o oltre.
Subito al Colletto Pensa si trova la sosta (foto), che era quasi sommersa dalla neve. È sufficiente una calata di 30 m per mettere piede nel canalino (a sinistra, faccia a valle), da cui si scende per ora agevolmente. Non è necessario fare una seconda calata dalla sosta successiva (foto). Su quel versante c’è davvero molta neve umida (occhio agli zoccoli), che consente in compenso di scendere lungo i pendii senza troppi passi delicati.
La ravanata in discesa è comunque assicurata (neve fino quasi al termine del Canale delle Forciolline)…