Monviso Parete Nord Via Coolidge

Monviso Parete Nord Via Coolidge
La gita
freywy
5 06/03/2007

Condizioni generali: buone in salita, ma in discesa si sprofonda fino ai fianchi. Occorre molta preparazione e costante concentrazione: è una via che non consente errori. L’ambiente è impressionante e maestoso, ma il rischio è costante: comunque qualcosa dall’alto cade sempre.
Abbiamo raggiunto il bivacco Villata nel pomeriggio di sabato, accompagnati da un vento molto forte. Cielo sereno e luna infuocata dall’eclissi. Ci siamo legati e siamo partiti verso alle 2:45, col vento che intanto si era calmato. La forte luce lunare ci ha offerto un panorama surreale, ma è scomparsa lungo la linea di salita.
Il primo canale che porta al “Coolidge” presenta tre strozzature, di misto, più impegnative: abbiamo fatto un tiro sulla terza. Giunti al ghiacciaio pensile si imbocca il canale di sinistra. E’stata la parte più faticosa. Arrivati in cima alla “Corda Molla”, dopo un breve riposo, siamo saliti lungo il canale che tende verso destra e, poco prima della cresta, ci siamo infilati tra le rocce a sinistra. Qui la vista di un paio di vecchi chiodi ci ha consigliato di procedere a tiri e con due soste siamo giunti in cima, finalmente sotto un sole caldo e un cielo terso. Ore 11:45. Non molto veloci, lo so, ma abbiam voluto fare le cose con molta sicurezza: i canali sono vertiginosi e i passaggi di roccia alquanto instabili.
Anche la discesa non è stata uno scherzo, la neve molle e il percorso tortuoso hanno reso molti passaggi assai impegnativi e solo al bivacco Andreotti abbiamo deciso di slegarci e togliere i ramponi.
La calma nel procedere e la fatica accumulata hanno però preteso il loro prezzo: siamo arrivati al colle delle Segnette che orami era buio. Qui abbiam perso tempo a cercare il sentiero con catene di discesa, ma invano. Così si è deciso di scendere lungo il canale innevato di destra, evitando la prima parte interrotta da alcune roccie franate, fino a incontrare, sulla sinistra orografica, il sentiero che porta al rifugio Quintino Sella. Qui l’ottimo bivacco invernale ci ha offerto riparo per la notte.
Come non dire grazie a Roberto, incredibile compagno di tante cordate, che ha voluto a tutti i costi aggiungere nello zaino il peso del fornellino con due bombolette di ricambio?
E così lunedì mattina, ancora sotto il sole ma col Viso coperato dalle nuvole, siamo scesi con calma verso il Pian della regina…
Un ringraziamento particolare all’amico Massimo per i suoi preziosi consigli.

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