Monviso Parete Nord Est

Monviso Parete Nord Est
La gita
sborderzena
11/05/2013

Gita in compagnia di Alain-Diego-Flowered e Robi-B.O.B.-Garnero. Gita studiata e seguita per l’intera stagione. Finalmente ci sembra in cundi. Lunedì per telefono si fissa per Sabato in giornata. Accidenti per me saranno dolori…
Mi prendo un’ora di vantaggio sulla partenza,fissata dai due speedy, alle quattro da pian della regina. Io alle tre sono già in cammino. Due lucine si avvicinano e ci riuniamo sulla rampa finale che porta al piano che precede il colle del Viso. Puntiamo a destra verso il conoide. Ramponi e cominciamo la salita. Altre due lucine davanti a noi. Sono, lo scopriremo dopo, Cristian B. e Massimo T. Un cordiale saluto e si prosegue insieme. Passati sotto il masso, la neve si conferma dura e trasformata. La salita è si faticosa, ma non devastante. B.O.B. detto il “mutante” viaggia a ritmi sostenuti, Alain lo incolla, io tracheggio a distanza. Siamo al traverso e le luci dell’alba lasciano lo spazio al giallo sole. L’aria è fresca e si va benissimo su neve compatta e ben rigelata. Attraversiamo il traverso e saliamo ora diversi nevai sospesi uniti da accennati canalini. Spettacolare. Zigzagghiamo e finalmente raggiungiamo la corda molla. I due ragazzi ci attenderanno lì, noi tre proseguiamo verso la vetta. Io comincio a sentire la stanchezza, quasi più sonno che altro. Ma continuo. Anche il mutante rallenta…la traccia ora è da battere. Il Coolidge è in farina densa, ma sempre farina. La parte alta invece neve compatta e allora si sale meglio. Proviamo a salire in vetta con gli sci, sembrerebbe possibile partire dalla stassa con gli attrezzi da lavoro. La neve è appiccicata, sembra l’abbiano lanciata con forza contro le rocce e a esse si sia attaccata come fosse intonaco. Che roba! Basculiamo tra Nord e Ovest e finalmente la croce di vetta, come un’ oasi nel deserto e terra promessa, mi appare davanti. Raggiungo i due che se ne stanno a chiaccherare al sole appena sotto la vetta lato Sud. Si sta benissimo. Il sole, l’assenza di vento…e finalmente riposo. Mangiamo qualcosa e decidiamo di scendere. Conviene non perdere tempo. Sono le nove e il cielo è limpido e noi stiamo bene. Là sopra. Duemila metri più sotto c’è pian Regina e il verde dei suoi prati. Immagino la birra che berrò seduto sulla panca osservando il Monviso illuminato dal sole…uhm ok ma ora si scende. Partenza sci ai piedi ripercorriamo il tratto salito. Non è semplice sciare-derapare tra crestine innevate e blocchi di roccia, ma è spettacolare ciò che ci circonda. Entriamo nel Coolidge e la neve è molto dura. Curve, derapate…e siamo nella parte più ampia. Neve compatta-dura, ma con grip…sciata controllatissima. Poi Alain accidentalmente perde un bastoncino…accidenti! Ma con stile e tecnica inizia a curvare con una sola “zampa” e se la cava benissimo. Il sole è quasi accecante e l’aria che sale dal couloir fa svolazzare i cristalli di neve sul nostro “Viso” e a me sembrano gli spruzzi dei “cavalloni”…raggiungiamo la corda molla dove Cristian e Massi ci hanno-gentilmente-atteso. Ora tutti insieme ci godiamo la neve trasformata e un percorso vario dove si deve curvare con una certa precisione. Il Viso Mozzo è lì davanti a noi. Raggiungiamo il traverso abbastanza scorrevole e siamo in alto al canale di uscita. Ancora bella neve anche se decisamente ammollata. Ma sciabilissima. Prima del masso rimettiamo i ramponi oltre al quale la neve, oramai “aggranitata”, ci accompagna alla base del conoide. Poi invece neve bella chiusa sino a quasi in fondo dove, la “terra ferma”, ci impone una dolce camminata sino all’auto. Poi saranno chiacchere, cibo, risate e…quella famosa birra che avevo sognato in cima al Monviso.
Banale, ma…du bon ski!

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