Gita in compagnia di Stefania(simpatica collega) che mi ha accompagnato sino al Vallanta, dove abbiamo trascorso la notte. Il mattino doveva salire alle Cadreghe, ma le sue ginocchia non erano in ottime condizioni.Partito alle 4:20 sono arrivato all’uscita del Perotti alle 8. Neve buona su tutto il percorso(fondo vecchio) appena rigelato. Mi chiedo se dall’altra parte c’è neve. Mi affaccio e vengo catturato dall’idea di proseguire. Inizio il traverso e la neve è promettente, ma dopo pochi metri diventa goulotte ondulata affatto bella. Però a vista sembra che superata questa parte la neve sembra meglio. Provo a tastare eventualmente torno indietro. Effettivamente sembra sciabile così continuo. Supero la selletta nevosa e proseguo ancora un pò, sapendo però che non ci saranno sbocchi. C’è vento forte e la W è buia. Penso che devo ritornare e mi aspetta la goulotte. A quota 3640m circa e a pochi metri dalle rocce decido di prepararmi. Va bene così. Primi metri tranquilli anche se sei praticamente in aria. Raggiungo la sella nevosa e entro nella parte ripida. La neve dura, l’assenza di sole e l’elevata expo mi frenano un pò così non esagero con le curve, giusto quelle per portarmi all’altezza del traverso per rientrare al Perotti. Supero la goulotte grazie alle 2 picche, praticamente la lamina fa zero presa. E’ la parte più intensa. Finalmente nel canale. Neve trasformata “vecchia”. Curvo in piena libertà. Ogni tanto mi fermo e guardo pian del Re che è veramente giu! Arrivo alla strettoia, una derapata, una curva e sono sul Pensile. La tensione accumulata nella goulotte si è trasformata in sorriso. Raccolgo le ciastre al colle e volo giù verso il Vallanta su neve bella. Stefania mi aspetta. Arrivo in fondo e mi viene incontro per prendermi lo zaino. Si scende sino a Castello cotti dal sole.
Dopo la prima in sci di Andrea Schenone ci sono state diverse ripetizioni. Forse la mia è la prima in snowboard