Monviso – Cresta Est

Monviso – Cresta Est
La gita
fazora
3 11/06/2017

Quando sali in cima al Monviso capisci perché svetta così imponente sopra le altre cime. Salita estenuante e infinita. La fatica rischia di togliere la soddisfazione del raggiungimento della vetta. Sicuramente le condizioni di inizio stagione non hanno facilitato la salita ma sinceramente chi millanta tempi record sotto le 5 ore per la salita dovrebbe stare attento a quel che scrive. Partiti alle 4.30 si raggiunge su neve non troppo sfondosa l’attacco idella est n un oretta. Tempo di trovare i bolli (guardare in alto a dx quando i canali si uniscono) e si parte. Si va veloci (circa 2 ore e mezza) e slegati fino al s. Robert (qualche passo delicato) seguendo il filo di cresta spesso sul versante meridionale. Da qui in poi il tempo si dilaterà. Concordo con i commenti di chi sottolinea la maggiore difficoltà di seguire l’itinerario da qui in poi. Il tempo di chiamare l’elicottero per un tedesco che aveva fatto la nord da solo e aveva bivaccato in vetta non trovando la normale (giusto per non sottovalutare il Monviso) e saliamo il tratto di neve dura (picca e ramponi) di dx che lambisce il s. Robert. Arrivati in cresta si deve risalire dritto il torrione i sinistra e ridiscendere sul versante opposto con una breve doppia. Conveniva quindi prendere il canale di sinistra (più delicato su tratti di misto in questa stagione). Ora si risale dritti verso la cresta, si aggira sulla sinistra un torrione e successivamente si sale alla base del torrione dove troviamo la scritta ‘via della lepre’. Qui finalmente facciamo un tiro da proteggere fino jn cima allo stesso (sosta su spuntoni). Si punta ora il piccolo torrione di rocce rosse salendo verso destra fino ad arrivare alla cengia sottostante lo stesso. Si segue la cengia e poi su dritti su rocce facili fino a ricongiungersi con la normale che si segue fino in vetta dove arriviamo alle 12.30 contando su poco più di un ora di pausa. Scendiamo veloci sulla normale resa infida dalla neve marcia e aiutandoci con qualche doppia scendiamo veloci in 2h all’Andreotti. Qui si corre in discesa sulla neve in mezzo alla nuvole basse mirando l enorme ometto di pietre che segna la discesa verso la valle. Da qui scendendo in obliquo verso destra e successivamente dritti si scende in fondo alla valle. Si risale puntando l evidente spaccatura al colle delle Forcioline (qualche ometto) e tanto per alleggerire la giornata si scende in volata la ferrata fino a intravedere il Sella dove arriviamo dopo 4h e 15 dalla vetta, da qui ci separa dalla macchina (Pian de Re) un’ulteriore ora e mezza (tempi ottimistici). Data la lunghezza e la possibilità di perdere l itinerario soprattutto in caso di (consuete) nuvole basse è sicuramente una via da fare con un buon allenamento e da non sottovalutare. Usata solo una mezza da 60 e qualche friend fino al medio. Con Ange gamba di ferro.

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