Monviso – Cresta Est

Monviso – Cresta Est
La gita
paoachi
4 28/08/2016

Alcune precisazioni a completamento delle precedenti relazioni:
L’unica neve che si incontra è il canale per raggiungere l’attacco. Noi abbiamo usato i ramponi.
L’attacco si identifica bene grazie al bollo giallo intorno al primo chiodo. Conviene fare due brevi tiri in sicurezza. Poi si procede meglio slegati. I segni sono pochi. Conviene non allontanarsi troppo dalla cresta e tenere prevalentemente la sinistra. Individuare il torrione Saint Robert ed andarci proprio sotto. Lo si vede bene dopo circa un paio d’ore, sulla destra e con la punta un po’ ricurva verso sinistra. Aggirarlo a sinistra è semplice ed intuitivo. Cìè un lungo canale un po’ detritico che scarica ed è scivoloso. Superarlo su rocce tenendo il lato sinistro, quindi sposarsi verso destra . Poi puntare decisamente dritti. Dalla sella in poi fare attenzione a non seguire i bolli gialli per la via di fuga della lepre. Salire sempre puntando la vetta. C’è un tiro su placca un po’ delicato, meglio mettere un friends. Secondo me è un IV+. Poi sempre slegati fino in vetta.
La discesa è lunghissima anche perchè la vecchia normale è in disuso. Occorre seguire i segni gialli e spesso si disarrampica. Talvolta non facile vedere gli appoggi per i piedi e quindi occorre tempo. Non è divertente. Si arriva al bivacco Andreotti e poi pietraia puntando un gigantesco ometto sulla sinistra. Poi si scende nel vallone. Fare attenzione che ad un certo punto le indicazioni per le Segnette (ed il rifugio) non sono evidente. I segni gialli portanto al centro del vallone, invece occorre prendere a sinistra e puntare decisamente in obliquo al colle.
Una volta arrivati alla sella oltre il torrione, non è facile tenere la via giusta.

Una via assolutamente classicca e che non può mancare nel curriculum. Grande soddisfazione e nessuna difficolà tecnica. Occorre salire liberi per almeno il 70% della cresta, altrimenti non se ne esce più. Necessario un buon senso dell’orientamento e abitudine a questo tipo di salite insidiose a causa delle rocce instabili. Non “aprire cassetti” e appendersi con attenzione saggiando gli appigli. Da non affrontare senza un buon allenamento fisico.
Non togliere mai e poi mai il casco e stare a distanza ravvicinata. Sicuramente qualche pietra vola.
Copertura telefonica scarsa solo davanti al rifugio Q. Sella

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