Bell’itinerario, abbastanza lungo, con una prima parte (fino ai 3500 + -) in cui si cammina molto, scalando qua e là qualche muretto o bei risaltini di qualche metro su una cresta molto larga e tendenzialmente sul lato sx/sud, ed una seconda dopo l’aggiramento del Saint R. più in ambiente da cresta, non molto aerea, mai difficile e su roccia buona.
La traccia del traverso (10m) per l’attacco è buona a scalini, noi avevamo i ramponi e non ci siamo sentiti stupidi (ripercorso il tratto altre due volte però senza , perchè lasciato un guanto dall’altra parte, ma vabè..). Utile anche solo un piccozzino light a cordata per addolcire gli scalini come ha fatto un guide davanti. Al Saint R. rientrati al colletto dopo l’aggiramento non per canale (neve), ma per facili roccette al margine sx del secondo canale.
Attenzione ai sassi delle altre cordate in due punti: canale aggiramento Saint R. e ultimo aggiramento su lato nord del dente rossastro quasi ricongiunti alla normale, molti detriti.
Me l’aspettavo un pelo più impegnativa ed esposta, si scala davvero in un paio di risalti in basso, poi su a sx della targa di marmo (5-6 m di III+/IV protetti e proteggibili) e dopo la via di fuga (partenza di IV apparentemente brusca ma niente di che, cordino di ferro su un sasso incastrato sopra, poi lame e fessure).
Impiegato 5,30 dal rifugio, non “forzando” i tappi di 2 cordate (in realtà una non lenta) incontrate nella parte bassa. Con attitudine sgambatoria in basso e viaggiando in conserva pr. probabilmente un semplice umano allenato esce in 4,5h.
La rifacessi porterei 2-3 fettucce/cordini (una >1m) con relativo moschettone, 2 rinvii, 2-3 friends medio-piccoli. Se si fanno dei tirelli bastano ovunque 15m di corda per trovare da sostare comodi.
Discesa dalla normale pulita ed eterna. Con Pippo molto a suo agio.