Mongioia (Monte) o Bric de Rubren da Sant’Anna per il Vallone di Rui

Mongioia (Monte) o Bric de Rubren da Sant’Anna per il Vallone di Rui
La gita
pedrito
4 10/07/2008
Accesso stradale
ottimo

Finalmente **** su due gite consecutive era parecchio che non mi capitava…, complice meteo molto buono, anche se già un po’ più caldo rispetto ai giorni precedenti siamo partiti anche tardi…).
Gitona con buon sviluppo e buon dislivello. Il sentiero nella parte bassa purtroppo penso sia stato rovinato dai recenti alluvioni, così come il ponte, adesso si guada su tronco viscido e appendendosi a qualche arbusto…. La traccia è buona solo in due punti bisogna ricordarsi che
a) in fondo al Vallone di Rui dopo le Bergerie di quota 2490 (che si trovano sulla dx salendo) il sentiero sembra perdersi nell’alveo alluvionato del torrente in realtà lo si recupera sulla sx (salendo) poco dopo – il sentiero sulla dx (salendo) e quello che va al Passo di Fiutrusa – e subito sale deciso nella “goletta”
b) al secondo piano (Piano Gavea) usciti sul pianoro il sentiero svolta subito a sx (direzione ovest) non si veda tanto perché si perde un po’ nel macereto (noi abbiamo fatto un omino con losa su un grosso masso che da l’idea della direzione, al max si recupera solo un poco più sopra il sentiero che ritorna ad essere evidente). Nessun problema fino al Bivacco. Da qua bisogna dipanare un punto poco chiaro su tutte le relazioni cartacee e non…. Per la vetta esistono due tracce inizialmente in comune ed entrambe contraddistinte da ometti, ma di difficoltà differente (vedi foto):
Dal Bivacco si può puntare alla cresta sud, tornando indietro (verso il passo Mongioia) e prendendola nel punto più basso, da lì la si percorre, piegando poi subito dopo sul versante est-sud-est (ometti), aggirando dei salti rocciosi, qua si risale il versante est fino un evidente ciaplera (nevaietto inzio stagione), come punto di riferimento vi è più avanti (una cinquantina di metri o forse +) un ometto losa, che non bisogna raggiungere, da qua:

TRACCIA EE: attraversare il nevaietto in direzione ovest guadagnando la facile cresta sud che si percorre per pietraie e tracce fino in vetta.

TRACCIA F tenendosi bassi si segue una serie di cenge (nevaietti) sporche di detriti attraversando dei canaletti di detrito infido fino a (presso la verticale di vetta) infilarsi in un canale e poi con passaggio roccioso (esposto?) pervenire alla cresta (nord), comunque ometti in loco.
Noi abbiamo precorso un ¾ di questa variante poi essendo già stati avvertiti da un ragazzo incontrato al bivacco sulla variante più facile, siamo comunque riusciti a piegare alla “meglio” sulla cresta sud. In effetti abbiamo trovato questo tratto poco piacevole per la natura del terreno e la presenza di alcune nevaietti+marciume/pietrisco, molto infidi, e oggettivamente poco sicuri, quindi non sappiamo del passaggio finale per la vetta, ma riporto ciò che ci è stato riferito. Per quanta riguardo la cresta sud percorsa in discesa, direi che è facile e banale in assenza di neve. In conclusione, a nostro avviso con neve buona e abbondante può essere piacevole affrontare il versante sud-est/est con adeguata attrezzatura, in caso di neve poca e marcia è preferibile seguire l’elementare cresta sud.

Panorama stupendo, molto consigliata, io che comunque ho problemi di salute… l’ho trovata parecchio lunga, ma il sentiero sale abbastanza bene e il tratto finale con varianti a piacere, ecc. è comunque divertente…
Un saluto a Lore e Andrea con cui si è riusciti a strappare una notevole giornata di sole e bella montagna!

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