Mondrone (Uja di) – Via Dionisi

Mondrone (Uja di) – Via Dionisi
La gita
giova-pessi
4 11/07/2021

A un anno da un primo tentativo fallito (siamo finiti troppo a sinistra, sulla via Alla pagina seguente), torniamo per la Dionisi. Pernottamento al Molino (ultima acqua disponibile all’alpe le Piane), partenza presto. E’ stato fondamentale fermarsi sul sentiero a studiare la parete, per identificare i passaggi e i punti di riferimento rispetto alla foto della linea della via. Salito l’evidente canalino obliquo a sinistra, abbiamo continuato sulla verticale per cenge erbose e facili passaggi fino a trovare sulla sinistra la prima sosta, dove ci siamo imbragati. Attenzione che se invece di salire dritti si continua lungo la direzione del canalino, si arriverà alla prima sosta di Alla pagina seguente. Si aggirano sulla sinistra gli strapiombi nerastri (grande area di rocce nere a forma di Sicilia), si arriva quindi in vista di una grande cencia con detriti e si interseca Alla pagina seguente; qui è importante non continuare sulla sinistra (diedro con nut incastrato, spit), ma uscire sulla destra raggiungendo un pendio camminabile fino a reperire la sosta. Da lì siamo usciti dritti, superando una vecchia sosta rugginosa e uscendo con dei passi delicati protetti da due brutti chiodi; probabilmente avremmo dovuto traversare ancora verso destra. Da lì si arriva su una cengia e si prosegue salendo a sinistra, incontrando sempre le soste ogni 50m circa; occhio ai massi, anche alcuni di quelli più grossi si muovono, in particolare un macigno incastrato nel fessurone che si usa per salire. Continuando si arriva sotto uno strapiombo a una sosta scomoda, da cui si traversa brevemente verso destra per raggiungere un’altra sosta: da lì si sale a destra per una breve placca delicata (chiodo in alto), e si sbuca trovando un’ulteriore sosta. Non fate come noi che per non perdere tempo l’abbiamo saltata; se il compagno rimane alla sosta sottostante, sarà esposto alla caduta di pietre dal diedro che si affronta per uscire verso sinistra. Da lì non abbiamo più trovato l’ultima sosta, potremmo aver cannato l’uscita, o forse visto la difficoltà e la proteggibilità non sono più presenti.
Abbiamo impiegato in tutto 7h facendo tiri, in conserva avremmo fatto più in fretta ma abbiamo preferito procedere con cautela.
Abbiamo usato fettucce, nut vari, e friend fino al 3; le soste sono in ottime condizioni, con catena e anello di calata (però bisogna trovarle!).
L’arrampicata non è particolarmente bella e la roccia è abbastanza marcia, ma ha tutto il gusto di una via lunga in ambiente.

Con Luca, a cui dovrò ricomprare le corde dopo avegli fatto cadere un masso sopra (per fortuna al penultimo tiro)

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