Moncimour da Forzo per il Passo del Lago Gelato

Moncimour da Forzo per il Passo del Lago Gelato
La gita
andrea81
4 24/09/2017
Accesso stradale
parcheggio a Forzo al termine della strada
Traccia GPX
Moncimour da Forzo per il Passo del Lago Gelato

Un vero e proprio viaggio più che una gita, seppur apparentemente non troppo lungo (sono circa 17 km a/r) il tipo di percorso la rende molto faticosa, considerati più di 1200 m di dislivello senza tracce o quasi.
Salita fino a Vassinetto e alla Casa di Caccia Vittoria molto bella, sentiero che sale rapidamente di quota con pendenza anche abbastanza sostenuta. Da qui seguendo il bivio per il Vallone d’Umbrias, sentiero sempre ben segnato ma traccia poco più che marcata; raggiunto il pianoro dopo i laghi d’Umbrias fine della passeggiata, si abbandonano i sentieri (seppur un nuovo e imponente cartello indichi il Passo del Lago Gelato) e si inizia a salire a vista per il ripido pendio di erba, rocce e rododendri; non c’è percorso obbligato nè tantomeno tracce, salvo qualche ometto nella seconda metà del pendio quando ci si sposta sul bordo del crinale con sotto il ruscello e poi si punta al canalino di rocce sovrastante, che dà accesso al vallone superiore.
Qui il terreno diventa più dolce e a tratti erboso, seguendo i molti ometti presenti conviene stare sul bordo destro in quanto più erboso e agevole. Percorso il breve vallone si arriva alla base del canalone per il Passo del Lago Gelato. Sembra più brutto di quel che è, ci sono due possibilità, io mi sono tenuto a destra sotto delle paretine rocciose per evitare i ghiaioni faticosi al centro del canale (percorsi poi in discesa). Poi però anzichè rientrare nel canale negli ultimi 50 metri ho continuato per rocce accatastate molto scomode e caotiche, perso un po’ di tempo. Dal Passo del Lago Gelato si apre un panorama maestoso, il Moncimour sembra vicino ma ci vuole più del previsto. Rapida discesa al lago, dopo la parte detritica io mi sono diretto sulle placconate sottostanti per cercare di perdere meno quota possibile puntando alla successiva cresta del Moncimour, ma in realtà era meglio aggirarle a sinistra perchè è stato un continuo zigzagare tra spalti di roccia; finalmente raggiunta la base del crestone est del Moncimour, non ci sono tracce nè ometti (o almeno non ne ho visti), si sale comunque a piacimento, io mi sono tenuto prima sulle placche lisce ma ben grippanti finchè possibile, poi mi sono spostato sulla pietraia sottostante esposta a sud, tutto sommato abbastanza stabile seppur occorre prestare attenzione. Si alternano pietroni a tratti più franosi di detrito, occorre poi puntare appena possibile, dopo aver superato una specie di torrione, salire sull’ampia cresta di lastroni e rocce, percorrendola fino in cima senza più problemi. Peccato essere arrivato insieme alle nebbie sulle versante Valle Orco.
Discesa dal percorso di salita, trovato qualche passaggio migliore fino al Lago Gelato, poi risalita tutto sommato non tremenda al Passo, e da qui giù per il canale, primi 100 m con un po’ di neve che è stata anche piacevole, poi per sfasciumi fino alla conca sottostante dove ho ripreso il percorso di salita. Restante parte di discesa abbastanza veloce grazie alle pendenze, anche se non essendoci un sentiero ottimale fino a Vassinetto occorre badare a dove si mettono i piedi.

Gita sbattone 2017 servita, in salita ho impiegato 5 ore soste comprese, non avessi perso un po’ di tempo girovagando in svariati punti mezz’ora avrei potuto guadagnarla ma comunque la gita è lunga e ci va una buona motivazione e attitudine a questi terreni impervi. Per fare un paragone con la vicina Piata di Lazin, è un percorso più breve ma più laborioso e faticoso per la natura del terreno.
Ovviamente nessuno sul percorso eccetto un solitario incontrato nei pressi del Lago Gelato, salito non so da dove.

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