- Accesso stradale
- Ottimo fino a Randa con parecchi park a pagamento
Saliti ieri alla Domhutte passando dal sentiero più ripido ed evitando il passaggio dal ponte sospeso Hangebrucke ( lo faremo al ritorno ma lo sconsiglio in quanto aggiunge parecchio spostamento ad una gita già lunga di suo).
Rifugio pulito, ottimo trattamento con possibilità di doccia calda a gettone e cena onesta ma……………… misure Covid non pervenute.
Colazione alle 3 e partenza alle 3,45, nella notte copertura nuvolosa che non ha permesso di avere rigelo, prima parte su sentiero, sfasciumi e neve per raggiungere la salita al Festijoch che è meglio effettuare senza ramponi, passaggi di II
Al colle ci si rampona e si scende una cinquantina di metri sul ghiacciaio Hobergletscher dove, dopo aver effettuato un ampio semicerchio per evitare di essere sotto il tiro di possibili scariche dalla seraccata, si inizia a salire su pendii decisamente ripidi e qui la musica cambia, la nevicata di martedì ( da 20 a 30 cm) ci fa sprofondare ad ogni passo a cui si aggiunge lo zoccolo sotto i ramponi, arriviamo decisamente provati all’impennata finale che precede la crestina che supererò più con forza di volontà che con forza fisica, crestina esposta ma breve e facile con panorama di primordine dalla cima.
Discesa eterna con risalita al Festijoch che si fa sentire, per la discesa abbiamo fatto 3 doppie da 15 m(presenti spit con maillon) e disarrampicato un breve tratto, giù al rifugio per la strameritata birra e restano “solo” 1600 m D- per arrivare all’auto.
Gran montagna e gita da fare almeno una volta nella vita, anche se i 1600 m D+ e i 3250 m D- concentrati in un solo giorno danno da pensare.
Un saluto alla coppia di lombardi conosciuti al rifugio e diretti alla Festigrat
Due splendide giornate condivise con il socio Marco (Phantom) e 30esimo 4000 raggiunto