Mezzodì (Spiz Nord di) Via Normale

Mezzodì (Spiz Nord di) Via Normale
La gita
andreamilano
4 03/10/2019

Vista la perturbazione che ha leggermente imbiancato le cime più alte delle Dolomiti, optiamo per queste cime non troppo alte e sperando, non ghiacciate.

Quindi partiamo dalla Val Prampèr pensando di fare la traversata completa degli Spiz da nord verso sud.

Velocemente in un ora siamo al rifugio. Da qui inizia a tirare una continua brezza gelida da nord. In una altra ora e mezza arriviamo a Forcella la Porta dove finalmente svalichiamo e ci riposiamo finalmente al sole e al riparo da vento sul lato opposto(sud).
Non è facile trovare l’inizio della via, e perdiamo una mezzora per trovare un minuscolo ometto di pochi cm alla base di un canalone (comunque logico e intuibile). Superiamo con non poco sforzo il prima passaggio chiave con masso incastrato. In spaccata su rocce unte.
Il resto della via è più divertente e per fortuna cessa anche il vento. Arriviamo in vetta dopo 4 ore dal parcheggio.

Da qui bisogna scendere a ritroso fino all’inizio della via. Fatte tre calate con corda da 30. Una su fettuccia attorno alla radice di un mugo.

Per continuare verso lo Spi Est bisogna scendere ancora una trentina di metri; risaliamo su evidente traccia sempre accostati alla parete alla nostra destra. Magnifica vista sul Bosconero. La traccia ora si fa discontinua fino a scomparire su una cresta sabbiosa che scende dirupata verso est.
Triboliamo un pò per capire la direzione da seguire fino a notare un ometto dentro una delle varie gole rocciose sotto lo Spiz Est. Seguendo gli ometti arriviamo ad una stretta spaccatura dove ci si affaccia sul lato ovest (forcella della finestra), e da qui vediamo una serie di ometti su cengia esposta che portano nell’angusto intaglio tra la cima Est e di Mezzo.

Visto l’orario, stimiamo che continuando lungo la traversata, rischieremmo di arrivare alla macchina al buio, e quindi ci accontentiamo della cima nord.

Discesa per la stessa via di salita

Come spesso succede sulle Dolomiti, certe “cimette” di poco più di 2000 metri vengono sottostimate sulla carta, per poi trovarsi sul campo tra precipizi ed enormi pareti, oltre che fuori orario sulla tabella di marcia.

Ambiente molto selvaggio quello degli Spiz, tipico delle Dolomiti meridionali. La salita, o il bypass dello Spiz Est è la parte più bella ed impegnativa della traversata, a causa della difficoltà di orientamento tra i mughi e la roccia molto friabile, anche se il passaggio tecnico più impegnativo rimane sul masso incastrato lungo la salita iniziale alla cima nord. La salita a Forcella la Porta è una “ravanata” sia in salita che in discesa.

Comunque qui tornerò sicuramente….

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