- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Quota neve m
- 1200
Il trio badola parte all’alba… delle 10,45 (!).
Le numerose tracce di precedenti ciaspolatori o scialpinisti rendono veloce ed agevole l’arrivo alle baite Guiaud, dove però iniziamo a “sfilare” Pino il Ciaparat (ancora un po’ a corto di preparazione) che putroppo getterà la spugna prima di iniziare il ripido canalone finale.
L’esposizione nord ed il freddo ci regalano una neve asciutta e portante laddove crostosa per tutto il bosco fino alla base del canalone.
Tergiversiamo un po’ troppo nella decisione di indossare i ramponi ma una volta rotti gli indugi ne guadagnamo ovviamente in tenuta(sconsigliatissimo salire senza), godendoci anche la bellezza del ripido canale visto fino ad oggi solo in foto su Gulliver.
L’ultima parte della salita è un tripudio di panorami innevati in una giornata spettacolare e quasi non ci accorgiamo dell’ultima rampa di salita.
La nostra discesa è stata un po’ diversa da quella descritta (e consigliata in condizioni di neve meno stabili) avendo mantenuto una quota più alta rispetto al pas des Rousses e costeggiando il lato sud molto più in alto fino a trovare un varco in un altro canale farinosissimo (nord) in vista del Col des Acles (che in realtà non abbiamo mai raggiunto essendo scesi più sotto verso valle).
Dopo 5 ore esatte di spettacolo ritroviamo il Ciaparat ad attenderci in macchina.
Splendida gita fatta con l’amico di sempre Sergio.
Il giorno che imparerà a svegliarsi un po’ prima…oltre ad essere la migliore compagnia diventerà quasi un montanaro.
Per Pino: allenati che ci torniamo.