Mezove (Colle e Punta) da Mont Blanc

Bellissima due giorni in compagnia del collaudatissimo socio, Marco. Con lui l’avventura è assicurata e anche questa volta rispondo affermativamente alla chiamata. Zona a me parzialmente sconosciuta e quindi motivo in più per non mancare. Salita venerdì sera al locale invernale del rifugio Barbustel (pulito e in ordine ma un po’ “spartano”) dapprima accompagnati dalla bellissima luce tenue del tramonto e poi da quella romantica di una luna crescente. Ravanato un po’ per trovarlo al buio, avendo seguito un itinerario un po’ fuori dalle rotte. Notte gelida che nemmeno l’anno scorso alla capanna Margherita in questo periodo, ricordo così penosa.
Giorno seguente (oggi) partiamo alle prime luci dell’alba, seguendo dapprima le tracce di chi era salito i giorni scorsi all’Ivertaz per poi deviare verso il gran lago. Tutti i tipi di neve possibili incontrati e altra valanga staccata dopo quella dello scorso anno in val d’Ayas. Per fortuna non di grandi dimensioni ma quanto basta per far male (lastroni duri)se mi avesse trascinato ancora per qualche metro contro le rocce. Primo campanello d’allarme quindi, sulle condizioni che ci aspetteranno più avanti. Infatti giunti al col Mezove, buttiamo lo sguardo verso il col d’Etsely, che avevamo pianificato di attraversare per giungere al col Fussy e quindi al Glassier, ma le condizioni sono quasi da suicidio (pendio finale molto carico e cornici incombenti). Decidiamo per la breve salita alla punta di Mezove e poi giù su un po’ tutti i tipi di neve anche se tutto sommato si pensava peggio. Inutile dirlo, panorami stupendi e luoghi veramente suggestivi, che valgono appieno lo sbattimento e darebbero solo loro, le 5 stelle alla gita.
Ringrazio ancora Marco per avermi fatto conoscere un’ altro splendido luogo che non mancherò di visitare anche nelle altre stagioni dell’anno.