Meyna (Sommet de la) Via Normale da Saint Ours per il Versante Sud

Meyna (Sommet de la) Via Normale da Saint Ours per il Versante Sud
La gita
pedrito
4 04/08/2014

Gran bella gita e “miracolati dal meteo” (preso solo quattro gocce al ritorno) bando alle ciance dettagli tecnici:

SCONSIGLIO VIVAMENTE IL CANALINO DELLA VARIANTE PRIMA DELLA VETTA, la placca è buona, ma il resto del camino è marcio…. Infatti il sottoscritto ha staccato un “frigo” con il piede sx in spaccata… in uscita : sì adesso è decisamente “bonificato”…. Però è oggettivamente pericoloso, perché scarica anche sulla normale: direi che per 10 mt. abbondanti di camino non so quanto valga la pena… meglio passare dal bel passaggio della placca della normale per arrivare in vetta. No neve!

Ottima e dettagliata la relazione di Ste e martiniirma: aggiungo solo alcune news:

-nel passaggio iniziale della paretina a metà c’è un chiodo ahimè ribattuto (in realtà molto utile per il primo di cordata), no comment…, sempre ottima e in condizione la sosta all’uscita della paretina
– superata la paretina tenersi sulla dx (salendo) guadagnando i passaggi sotto il crestone sulla vostra dx e salire in diagonale ascensione (qualche ometto) per andarsi a infilare nell’atletico passaggio del “masso”, più rognoso in discesa che in salita (cmq. possibile assicurarsi su bello spuntone visibile sulla sx)
– da qua ci sono più ometti, ma non troppi… e si sale per canalini sfasciumati e gradoni rocciosi (buon grip), più direttamente, sempre tenendo occhio nella parte superiore alla direzione ascensionale-diagonale verso sx (salendo).
– Si guadagna la sella,e di qua di ometti ne sono rimasti ben pochi…. Bisogna tenere sempre la direzione sopracitata, per quasi guadagnare la cresta sud-ovest. Qua raggiuntola ci si sposta ora salendo verso dx: io ho percorso per un tratto il suo filo per bella roccia, ma esposto sul versante ovest, ma cmq. poco più sotto a destra passa la normale. Da qua si è quasi giunti alla vetta e bisogna spostarsi e si arriva alla biforcazione placca/camino…

Veramente occhio alla discesa, nel prima tratto di placca subito sotto la vetta non banale ma su roccia dal fantastico “grip”, ma che è “ingaggiosa” soprattutto nella prima parte, perché ormai priva di ometti visibili: bisogna quindi studiare bene dove scendere, per evitare di incasinarsi in tratti infidi e instabili… o scendere nei posti sbagliati… arrivati poi alla sella già citata e reperito qualche ometto in più diventa tutto più semplice a parte la natura del terreno sempre delicata…. QUESTO TRATTO SE NON C’E’ VISIBILITA’ E’ UN CASINO, VALUTATE VOI. La mia personale impressione che data la natura del terreno la poca frequentazione della montagna e le continue piogge e scioglimento nevi, abbia fatto cascare numerosi ometti e coperto di pietrisco diversi passaggi.., avremmo dovuto fare qualche ometto, ma il rischio temporale non ci ha permesso di indugiare molto…

Bella montagna, in foto non rende… quando si arriva al colle se ne vede la bellezza e imponenza, salita assolutamente della normale non banale, che presenta solo questi 3 tratti “tecnici”, ma da stare sempre attenti alla natura del terreno e agli appigli infidi, la roccia però ha un fantatisco grip. Diciamo che se non amate questa zona (a mio avviso stupenda) e montagne come l’Oronaye, il Brec e Aguille de Chambeyron (che sono a mio avviso però molto più franose e instabili) lasciate perdere…
Un grazie caloroso di cuore a Wolf82 e gli Inox, che hanno accompagnato il vecchietto “malconcio” a fare un giro “serio”, arrivato alla macchina distrutto… tuttavia ho vissuto un mio piccolo miracolo da ***** stelle! E oggi son dolori 🙂

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