Meriggio (Pizzo) da Campelli

Meriggio (Pizzo) da Campelli
La gita
biglux
4 20/02/2013
Accesso stradale
Strada ghiacciata/innevata già 2 km sopra Albosaggia Centro
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Farinosa ventata
Quota neve m
700
Equipaggiamento
Scialpinistica

Meteo stupendo con cielo sereno, zero vento e -2°C alla partenza (ne approfitto per scoprire questo gettonatissimo percorso visto che da domani è prevista neve). L’ho rischiata salendo in auto fino al bivio per Corte sopra bratte (quota 1170 m): me ne pentirò nella penosa discesa fatta in prima e rischiando di slittare ad ogni tornante (gomme M+S con 4X4…). Incrociato subito due velocissime “tutine” locali che molto gentilmente mi hanno dato buoni consigli sul percorso. Primo tratto sotto Campelli tagliato per pratoni con neve gelata (che fatica per non scivolare!) seguendo le orme delle tutine, ovviamente per il percorso più breve ma anche il più ripido! Superato il nucleo di baite di campelli e incrociata la partenza del vecchio impianto di risalita seguo sempre la traccia che dopo poco si inoltra nel bellissimo bosco. Nonstante questa sia una gita raccomandata ai principianti, dal punto di vista fisico è abbastanza tosta data la pendenza costante. In vista del Pizzo della Piada, poco dopo un traverso che segue il bivio verso l’Alpe Meriggio e i Laghi delle Zocche, incrocio e saluto nuovamente i due velocissimi skialper visti in partenza che sono già di ritorno dalla cima (sono delle schegge anche nello stretto percorso nel bosco!). Il tratto peggiore è un traverso che termina poco dopo la Baita Meriggio che obbliga a procedere “inclinato”, anche se il panorama sulle Orobie e sui laghi di Scais e di Venina ripaga della fatica. La prospettiva del crinale che culmina sulla vetta del Pizzo Meriggio è veramente splendida. Il percorso finale è abbastanza tosto con un paio di strappi decisi ma la voglia di raggiungere la croce, cambiarsi e rifocillarsi mi fa superare la fatica. In circa 2 ore raggiugno la cima dalla quale il panorama è veramente superbo: le splendide Orobie, le Retiche con i giganti di granito della Valmasino, il Disgrazia, il Bernina. Una volta pronto per la discesa (non me la sento da solo di affrontare la parete nord anche se le tracce presenti e la neve farinosa sono molto invitanti) vedo arrivare le prime nuvole da sudest. Scendo per il percorso di risalita dopo qualche curva in una neve un pò scaldata. Il pezzo nel bosco è molto bello, mentre i pratoni finali sono in parte crosta, in parte neve ghiacciata. La strada fino alla macchina invece è ben innevata e molto scorrevole.

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