Lasciata la macchina sopra Molette proprio dove parte il sentiero per la salita normale dell’Uja ci siamo diretti verso Balme per salire dal labirinto verticale. La salita è in buone condizioni, il percorso è abbastanza semplice (direi che EE gli si addice) e protetto dove serve da corde e catene, nonostante questo meglio non abbassare mai la guardia. L’esposizione non è mai eccessiva. Panoramicamente molto bello anche se alcuni tratti del percorso sono leggermente inerbiti e occupati da fastidiose ortiche.
L’obiettivo della gita era l’Uja ma viste le condizioni meteo (nelle nuvole dai 2000m) abbiamo deciso di scendere dal “sentiero” 232 per tornare verso l’auto. Non esiste una vera e propria traccia di questo sentiero infatti abbiamo faticato fin da subito cercando le indicazioni dal lago . La traccia si sviluppa per un paio di Km di infinito ravanage in pietraie e canalini scivolosi dove bisogna costantemente fermarsi per cercare i bolli (o frecce “TU” “AVL”) onde evitare di finire troppo fuori dalla traccia. Lo sconsiglierei in condizioni normali e lo eviterei assolutamente in condizioni di scarsa visibilità come purtroppo è capitato a noi. Il passaggio più impegnativo è un canalone molto ripido in cui è molto molto facile scivolare sull’erba se umida.
Una volta giunti all’incrocio con la normale dell’Uja finalmente la discesa si fa più scorrevole.
Con Noe