Melmise (Punta) da Bardonecchia

Melmise (Punta) da Bardonecchia
La gita
bumbumbormida
2 31/01/2009
Osservazioni
Nessuno

Tempo ottimo, condizioni nevose che non si verificavano da millenni, farina anche quando si apre la porta di casa, ogni sorta di gita percorsa in settimana tra sbuffi 00…dai, dai che arriva il we e si va!!!…Azz…ah, ok, va bene ci sono, ok per quell’ora ci sono, ok a sabato: ecco che il tempo stringe per forza di cose, ma cacchio un giro me lo faccio, intanto devo essere a bardonecchia alle 10.30 mica ad algeri. Ok dai salgo la melmise che non sono mai andato, la traccia sarà fatta e ci si mette meno e poi la neve…seeeeee…manco a chiederlo sarà farina come ovunque almeno nelle vallette. Così di buon ora mi incammino da solo, tempo bello come da previsioni, freddo, intorno una cadre magnifique! Impiego un pò a trovare il passo…o meglio a reperire la traccia meglio battuta: vago tra campi crostosi (a ma su sarà meglio mi dico…e poi magari porta) debolmente inclinati, ma azz!!! Potevano dirlo che in settimana alla Melmise si era tenuto il XXVI° raduno ciaspolatori della coldiretti: prati interi arati, vituperati e devastati, strada con orme ascellari, tracce a piedi del plotone scelto strisciatori mandato in avanscoperta a preparare il banchetto, e poi in discesa iuhuhhhhhhh!!! Si corre sui prati liberi come heidi!!! E vabbè, ho scelto io di venire qui, la montagna è di tutti, ognuno fa quel che vuole…la testa di minchia sono io che mi irrito, in fondo perché inizio vedere il fiocco rosso del pacco che si profila all’orizzonte anche se fra me e me mi ripeto…”vallette riparate verso la roccia verde, vallette riparate verso la roccia verde”. Salgo, un po’ di freddo alle mani, sinistri bisogni d’ordinanza che impongono di essere ascoltati. Poi si va meglio, la traccia migliora e ci si inoltra in un bosco dove l’altezza rami impone l’andatura sulle ginocchia (ahhhhhh che orgoglio se mi vedesse il plotone strisciatori!!!), si balza in cresta, la croce, poi ancora cresta e la punta. Non ho fretta, sono in orario per l’appuntamento, che bello che è con tutta sta neve, non sto pensando alla discesa, mi godo i primi raggi del sole, si sta bene. Poi preparativi e partenza…guardo il versante, diretti dalla punta, le mitiche vallette sembrano attendermi ma fascie di boschina e una maggiore pendenza incontrata salendo mi fanno propendere per ripercorrere a ritroso l’itinerario seguito. Prima ancora di raggiungere la croce mi imbarono in una galattica crosta da vento morbida con scalini cementati. Poi la spalla, tutto arato ma morbido almeno e poi dai che si arriva alla “microesposizionenord” pendente e vergine…mi lancio, una sensazione preoccupante stringe i miei orifizi…è come essere su binari, orrendi scricchiolii imprigionano le lamine, avanti tutta, tento di “virare” con le punte in salita emi fermo…apperò mancano solo 700m!!! Rifiato, capisco che qui ci va tecnica, astuzia, gamba, son tuttiboni a sciare nello zucchero…non mi resta che applicare la tecnica somma, la più alta, perfezionata in lunghe annate senza neve: il “diagonale fendente”, aleeeeeeeeeee!!! Gli sci corrono, gli scricchiolii insegouno, rami che saltano, cervi che fuggono, strisciatori che nascosti urlano…ahahahah non mi avrete!!! Arrivo su una spalla ripida e assolata, trasformato!!! Quasi non mi diverto tale è la soddisfazione che mi da il “diagonale fendente”, subito lo riutilizzo, la crosta si fa furba, audace capisce che il “diagonale fendente” è un temibile avversario, cambia si fa farina ti invoglia alla curva e ridiventa crosta da rigelononportante, ma niente il diagonale va…e allora stradina, sudo, il diagonale stenta, ci si è messa la coldiretti con la sua dannata sagra, ancora si vedono i buchi delle panche, i tonfi degli ubriachi, maledetti urla il “diagonale fendente” tra scintille e raspate. Mi fermo tremolante, scosso per la battaglia quando i latrati di una belva feroce mi gelano il sangue. Un cane enorme e furioso (sarà stato alto 20cm, a fatica procedeva in quel campo minato…ma cercate di capire il mio stato psicologico!) mi intima l’Alt, poi per fortuna altri cavalieri coraggiosi (i padroni…ormai si era nel metafisico) lo richiamano. Hanno anche loro gli sci, mi hanno risparmiato dalla furia della belva ma non dalla domanda: “Com’è???????”. Raccolgo le forze, mi concentro…”Una merda!!!…siete in tempo per cambiare gita…las…” non mi fanno finire che “Ma no che sulle Microesposizioninord ci sarà farina , andiamo a vedere ormai”…
Scendo gli ultimi indimenticabili metri, arrivo all’auto. Mi sento solo, solo come si può sentire l’unico essere che ha trovato crosta in un mare di farina. Ma in fondo (proprio in fondo) mi rallegro, che avventura: la coldiretti, gli strisciatori, le belve, i cavalieri…il mitico “diagonale fendente”. Ahhh che bonheur!!!

Mi si perdoni, erano amenità…a chi interessasse oggi 31-1-09, Melmise…TUTTA CROSTA!!!

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