Gran via, con roccia da urlo soprattutto dalla seconda lunghezza in poi. Il muro è impressionante già dal basso, ancor di più quando ci si muove sopra.
Obbligatorio, a nostra umile opinione, più sul 6c/+ come indicato nella guida del luogo che, non me ne voglia alex redattore di questa relazione, sul 6b+(qualcuno parla anche di qualcosa di più).
Scalata severa, molto tecnica, sempre sui piedi, ma che richiede anche una bella continuità di dita, e chiodatura impegnativa con qualche bello slego dove bisogna andar via decisi. Sul 6c/+ bisogna sempre camminare.
Utili i friend per la partenza (primo spit molto alto, roccia fragile), per l’uscita di L4 e la partenza di L5 che ho trovato molto dura (preciso che in fessura non sò buono, anzi sono una capra… no poteva esserci un’altra placca? 😀 – utile un doppio o,5 BD per alleggerire la chiodatura. Perfetta il materiale indicato da Alex. la guida riporta anche BD 2 e 3 che risultano però inutili). Utilissimo se non indispensabile il cliff per uscire da L1. la tacca dove posizionarlo è bella distante e bisogna allungarsi davvero tanto su una staffa per metterlo in posizione.
Nessun problema di scariche come segnalato dal tentativo precedente. La via è libera e non abbiamo trovato nessuna nidificazione alle soste.
Strada perfetta fino al colle del preit e nessun’altra cordata in vista.
Tanto di cappello a Cege che ha firmato un gran capolavoro, spingendo davvero tanto mentre chiodava dal basso. Complimenti e grazie per questa piccola perla che ci ha impegnato davvero molto fino agli ultimi metri.
Prima via sulla Meja; sarà difficile trovarne una più bella!
Foto e racconto su Robybenvenuti.altervista.org