- Accesso stradale
- Strada pulita, ampio parcheggio all'Alpe Colombino o poco prima.
Partito piuttosto tardi – h.8.50 – dall’Alpe Colombino, preso la traccia parallela allo sterrato fino a Pian del Secco poi salito nella maniera più diretta possibile fino al colle a lato del bivacco 3° alpini. Dal colle sono sceso sotto il versante sud della Punta dell’Aquila e ho fatto il traverso fino al colle che separa la Punta dell’Aquila dalla Punta della Meina su una delle tracce non segnate e non sempre evidentissime che lo percorrono, sono salito alla punta della Meina e sceso dal suo versante nord-ovest, ho quindi traversato sotto il versante nord della Meina e, tornato al colle Aquila-Meina, ho risalito la Punta dell’Aquila dalla cresta sud-ovest. Sceso dall’Aquila verso nord per via diretta riagganciando poi lo sterrato prima dell’ex rifugio Mitt e da qui ancora sterrato fino all’Alpe Colombino.
La salita all’Aquila è sempre piuttosto a “scelta libera”. Al momento, a prescindere dal percorso che si sceglie, si può trovare ghiaccio o neve ma si riesce anche a salire senza quasi toccarne. Entrambe le creste di Meina e Aquila sono “sporcate” da neve non problematica, gli unici tratti dove se ne pesta di più sono la salita diretta all’Aquila, cioè puntando alla vetta senza passare dal colle del 3° Alpini, e il traverso sotto il versante nord della Meina. In sostanza: ramponi o ramponcini non necessari, basta un filo di attenzione nei tratti dove il sottile strato di neve copre del ghiaccio.
Itinerario di “allenamento” che rientra nei classici della stagione intermedia. Meteo discreta, aria fresca, al mattino sole a tratti che riusciva a scaldare poi parziali velature. Solo un escursionista verso l’Aquila al mattino, nessuno sull’itinerario Meina-Aquila; scendendo, dopo mezzogiorno, almeno una trentina di escursionisti che salivano.