Meije (la), Grand Pic Cresta del Promontoire e traversata delle creste

Meije (la), Grand Pic Cresta del Promontoire e traversata delle creste
La gita
billcros
5 27/08/2012

un altro bel viaggio su una delle montagne piu selvagge delle alpi francesi, incomincia arrivati alle 8.30′ al park dove teoricamente uno arriva dopo la traversata scendendo dal rif ajgle,cosa istintiva per logistica ho puntato un sig.che passeggiava nel parcheggio (piccolo camping libero),gli ho chiesto se ci portava alla grave ,x poi riportare l’auto li,!!!con il mio piemontese me la son cavata e reciproca fiducia cosi e stato ,alle 9 avevamo i biglietti fatti x il primo troncone funivia(14e)x le 10 la seconda partenza (occhio agli orari in base al periodo)preso un buon caffe colazione in compagnia del sig(GENTILUOMO)e ognuno per la sua strada.alle 10.30′ inizia un lungo cammino x l’avvicinamento al promontoire che in 5 ore raggiungiamo ,d’apprima scalando gli enfectores,sempre molto esposto, poi quel che rimane del ghiacciaio secchissimo,passaggio facile unico accesso ben visibile, visto che la maggior parte dei ponti son crollati,dopo la terminale il pendio e una roccia sgretolata terribile da calpestare.arrivati al colle , si disarrampica un po e poi due doppie (50m)danno accesso a quel che rimane del ghiacciaio ultra secco probabilmente una volta c’erano i crepi ora era tutto liscio ghiaccio,in breve siamo al rif.ci concediamo una buona pausa ,altri alpinisti an seguito il nostro itinerario. il tutto sempre con una meteo a( balla)verso le 16 decidiamo di salire fin sopra il couloir (duamel) a circa 3500m un ottimo posto da bivacco che raggiungiamo con una bella scalata su roccia calda,itinerario intuibile e mai difficile(avevamo preventivato la notte all’aperto quindi lo zaino era bello carico)in una due ore di sole aspettando il tramonto ci siam fatti un ottima cenetta e preparatoci un ottimo posto branda , stupendo tramonto e notte con luna e stelle ,-1°la temperatura di notte.(non avevamo il sacco ,ma piumino e copri pantaloni ,eravamo al limite x il fresco.).l’indomani quando la prima cordata ci a fatto sveglia ,colazione e partenza verso la 6.30′ quando le luci dell’alba oramai illuminavano le pareti.da li in su fin al ghiacciaio carre’ direi che si concentrano le maggiori difficolta ,tra l’altro io avevo una relazione di (one ice )alla perfezione.il traverso che si compie su questo e in effetti infido se e’ ghiacciato ,meglio proteggersi ,una scivolata è fatale.,raggiunta la brecè si torna ad arrampicare più facilmente ma le cengette avevano un pò di neve della pertuba temporalesca di sabato,salendo si incontra l’ultima difficoltà (cavallo rosso)e da li in breve si è in cima al gran pic (10.30′)bello 360° panoramicissimo zero vento .tutta la traversata si e scalato sempre bene ovvio che l’expo e notevole ,sali scendi ecc,tutta senza ramponi tranne il (carrè,e il traverso dela zgismondi) l’unica parte facilitata se si vuol dire e il lungo traverso ascendente che si compie sul lato nord dopo le calate dal gran pic,(cavi metallici x proteggersi e facilitare la progressione,sempre fonte di discussioni etica e non)(allo stato attuale si presenta come fosse una goulotte),alle 17.30′ eravamo all’aigle.nota bene le doppie oramai qua e la c’e ne di tutte le misure però con quelle da trenta si fanno tutte le calate,tranne l’ultima che ti porta fuori dalla terminale va oltre 50m,a seconda dell’innevamento. da li in un attimo si è al rifugio su traccia dei vari passaggi e zona di crepaccioni evidenti su tre bei ponti che mettevano un pò d’angoscia ,ghiacciaio anchesso ridotto male, piccola sosta al rif. e poi in 2’30′(ore 21)all’auto che fedelmente il sig. mi ha riparcheggiato al suo posto.un saluto a dario.

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