
Materiale necessario: 2 corde da 50m, 15 rinvii, friend fino al 4 Camp, 5 Ande o 3 Black Diamond, qualche dado; consigliato il martello per ribattere i chiodi in loco (molti, ma vecchi). Abbiamo seguito la relazione presente sul libro Grignetta e Medale di Pietro Corti, fino a metà dell’L4, dove in teoria doveva esserci una sosta e la via doveva piegare a destra verso la Bonatti. In pratica l’unica fila di chiodi individuata ci ha portato a sostare alla penultima sosta del Camino dello Xian.
Quindi seguire le indicazioni per la ferrata Alpini alla Medale. Si sale per comoda strada asfaltata fino ad una sbarra. Si prosegue raggiungendo in breve le reti paramassi. Da qui seguire a sinistra la strada sterrata fino a incontrare nuovamente i cartelli per la ferrata. Prendere il sentiero che sale ripido nel bosco, passa in mezzo ad altre reti paramassi fino a sbucare su un ghiaione. Qui proseguire in piano un 200m (le tracce che salgono a sinistra conducono all’antimedale) fino ad arrivare alla base della ferrata. Salire la ferrata fino in cima al Pilastro Irene, abbandonare i cavi e traversare a destra una cinquantina di metri fino ad un pulpito roccioso esposto con 2 fittoni di sosta. Scritta Bonatti alla base (il primo tiro della via è in comune.
L1 – V, 35m
Salire il diedrino (fittone) in comune con la Via Bonatti e sostare al suo termine (2 fittoni di sosta).
L2 – VII (oppure VI+/A0), 45 m
Dalla sosta partono 3 vie: a destra la “Bonatti” (fittoni), dritto “Il Cammino dello Xian” (fittoni) a sinistra la “Brianzi” (non si vedono chiodi). Obliquare verso sinistra in direzione di un vago diedro raggiungendo i primi chiodi e continuare fino a superare lo spigolo. Salire lungo la placconata a gocce con piccola fessura aggettante (abbondantemente protetta con vecchi chiodi ed un vecchio spit da 8mm). Continuare per placca a gocce (qualche metro senza protezioni VI/VI+) fino ad un chiodo, quindi spostarsi verso destra e proseguire lungo un altra fessurina. Uscire a destra, oltre uno spigolo (vecchia sosta su spit e catena) o continuare ancora qualche metro (sosta a fittoni de “Il Cammino dello Xian”.
L3 – VII- (oppure VI+/A0), 40m
Salire il resinato de “Il Cammino dello Xian”, portarsi sotto il tettino (tre vecchi chiodi) e uscire sulla destra (VI+). Proseguire dritti per un altro tetto (VII-) e per successive rocce più facili fino a giungere in un diedro erboso. Proseguire in direzione del grosso tetto (V+) su roccia sporca e delicata e sostare in prossimità di un alberello (2 chiodi con catena).
L4 – VI, 50m
Qualche passo fin sotto il tetto, quindi traversare a sinistra e seguire i numerosi chiodi che consentono di risalire il pilastro cercando il percorso migliore (roccia piuttosto delicata con qualche blocco instabile). Dopo una trentina di metri superare un tratto aggettantre (2 chiodi), continuare per roccia rotta e poco oltre un piccolo arbusto (vecchio cordone), piegare a sinistra andando a sostare sui resinati de “Il Cammino dello Xian”. Allungare bene le protezioni per evitare fastidiosi attriti di corda.
L5 – V+, 30m
A destra, salendo l’evidente diedro fessura sprotetto (nessun chiodo, ma proteggibile a friend). Giunti in cima obliquare a destra sui resinati dell’ultima sosta della “Bonatti”.
DISCESA
Proseguire per rocce e detriti raggiungendo la ferrata e salire al crocione di vetta oppure, al bivio, seguire il sentiero che scende verso sinistra per il San Martino.
- Bibliografia:
- Pietro Corti Arrampicate in Grignetta e Medale
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