- Accesso stradale
- Posteggiare alla madonna di luciago, da qui alla base circa 40 minuti comprese un paio di soste panoramiche.
Premetto che sono un grande fan dell’arrampicata mottaronica, su cui mi muovo anche con gradi discreti, ma questa via non mi è proprio piaciuta.
Il problema maggiore è che gli apritori sono evidentemente specializzati su questo tipo di roccia, il risultato è che la via è decisamente sottogradata.
Il primo tiro, gradato 5a-A0, offre da subito un primo spit estremamente alto, che si raggiunge su placca sprotetta con passi d’aderenza che secondo me sono nel mondo dei sesti. La parte alta prevede un pezzo in A0 da cui però si esce in libera obbligatoria con un paio di passi d’equilibrio estremamente sbilancianti, anche questi almeno di 6a.
Il secondo tiro parte su un muretto fessurato completamente sprotetto, l’uscita dal muretto è invasa dalla vegetazione che respinge il povero scalatore, per fortuna avevo un BD0.3 con cui mi sono riuscito a proteggere. Attraversa poi un tratto erboso e prosegue per una placca panciuta traversa che è sbilanciante, chiodata lunga ed improteggibile a cui si accede tirando una ginestra di dubbia tenuta. Grado minimo 6a.
Il terzo tiro va a prendere l’unico muretto liscio di una formazione rocciosa articolata.
A questo punto abbiamo abbandonato la via, preferendo un’esplorazione a piedi sulle belle creste granitiche che portano in cima al Mazzarone, da cui si gode una bellissima vista. Va bene cercare la roccia nella vegetazione, ma qui risulta stucchevole…
Dicono che i tiri dello sperone finale sono più belli e sensati, visto che è possibile aggirare i primi tiri ed arrivarci a piedi, non escludo che torneremo a curiosare sul finale…
Comunque andate a fare la via solo se siete solidissimi in placca oppure se avete voglia di scavigliarvi cadendo da qualche masso arrotondato chiodato lungo.