Marzo (Monte) da Piamprato per la Cresta Sud dal Colle delle Oche

Marzo (Monte) da Piamprato per la Cresta Sud dal Colle delle Oche
La gita
mountain
24/07/2011
Accesso stradale
nessun problema fino a Piamprato

Sentiero verso la Bocchetta delle Oche ben segnato ed anche attrezzato, decespugliato fino all’Alpe Giassetto, poi più nulla ed a causa della scarsissima e quasi inesistente frequentazione, anche se è un Gta, nella parte centrale è ormai totalmente invaso da erba alta e cespugli che lo stanno mimetizzando; dopo la pioggia, prevedere una lavata completa.
Dal colle il primo tratto è un folto manto erboso uniforme sull’intero ripido pendio; è molto pericoloso; una scivolata non perdona; consigliabile avere una piccozza vecchia maniera per artigliare il pendio.
La cresta ha qualche passaggino divertente ma nulla di più; solo il torrioncino intermedio se attaccato di fronte verso destra (cengia balcone sfuggente sul vuoto con muriccio soprastante che dà accesso alla nicchia degli stambecchi, comunque facilmente proteggibile nelle fessure) può essere di IV; la cresta finale affrontata dalla parte opposta della cengetta è utile per l’iniziazione ai traversi su placca.
In discesa verso il Lago Morto nella parte alta seguire con attenzione gli ometti; dalla vetta scendere nella combetta di sinistra per poi attraversare ancora a sinistra verso un accenno di settetta; scendere il ripido pendio erboso a serpentine fino a raggiungere la pietraia, attraversarla verso sinistra, poi proseguire sulla dorsalina verso destra fino al Lago Morto; attraversare il corso d’acqua e proseguire a destra la discesa su tracce ormai scomparse fino alle Grange Santanel dove vi è un tratto di antico sentiero lastricato; proseguire la discesa tra le due cascate su un ripido pendio costituito da una frana di massi e zizagando faticosamente con attenzione tra questi raggingere una pista sterrata che in breve porta a Piamprato.

Scelto la Val Soana dove il meteo prometteva un’oasi di bel tempo; si pensava di trovare una cresta vera, ma non è proprio così; grande attenzione per il terreno erboso.
Sentieri in via di totale scomparsa; in caso di nebbia discesa problematica.
Zona molto interessante da vedere sia per il contesto ambientale che paesaggistico; splendido panorama dalla vetta ma la gita, dopo una volta in cui merita andarci, basta ed avanza.
Discesa con un gruppo di locali e Milanesi, che se leggono li saluto.

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