Marzo (Monte) da Piamprato, anello per i Colli di Monte Marzo e delle Oche

Marzo (Monte) da Piamprato, anello per i Colli di Monte Marzo e delle Oche
La gita
scristal2
4 09/09/2012
Accesso stradale
Sempre tortuosetta la prima parte..

Ritornare al Marzo dopo piu’ di vent’anni e’ come farlo per la prima volta, tanto piu’ che l’altra volta dal lago in su era tutta nebbia e tutto innevato e ora mi chiedo ” Ma come abbiamo fatto allora a trovare la strada giusta tra le balze rocciose per giunta innevate ?? eppure la diapo di vetta conferma..!”
Scritto l’antefatto veniamo ai fatti di ieri, che qualcosa da dire c’e’!
Interessante gia’ solo il trovare la partenza.. La memoria e le carte ( anche l’ultima IGC n°3 di recente uscita indica cosi’)ti portano a cercare la partenza al fondo del paese. Invece no, perche’ si parte prima della rotonda , passando a fianco della teleferica dell’alpe Calligaris.Un vecchio cartello di legno attaccato in maniera mimetica ad un grosso larice e’ l’unica indicazione.Poi non si capisce dove in effetti il sentiero inizi a salire, xche’ i primi segni bianco-rossi si trovano solo al fondo della conca, dove si inizia a prendere finalmente quota ( il consiglio e’ di seguire sulla dx il corso del torrente ).
Grandioso poi il bivio per l’Alpe Calligaris :se non ci fai caso finisci a Bocchetta delle Oche. La traccia segue i tralicci fino a scollinare per raggiungere la valle sospesa del Santanel dove improvvisamente una super mulattiera prende vita dal nulla . La super mulattiera finisce poi cosi’ come era iniziata all’ Alpe Santanel.Qui seguendo le tracce delle mucche bisogna abbassarsi verso dx x attraversare il ruscello, si vede sul lato opposto un ometto.Capire in salita tra “muccatoi”, erba alta, mucchi di pietre e quant’altro dove passi la traccia e’ un po’ come giocare al lotto.. ( stranamente pero’ in discesa non ci sono poi problemi di sorta ). Nei punti obbligati comunque si trovano poi alcuni ometti ( uno invece, forse opera di qualche burlone, completamente fuorviante , l’ho smontato).Si ravanicchia cosi’ fino al Lago Morto, anzi , ex Lago, visto che e’ praticamente un prato.Attraversato l’emissario , vista l’antifona , pensavo sarebbe stato un problema trovare il giusto percorso ( non avevamo letto nessuna relazione sulla gita , decisa solo il sabato sera tardi). Invece tanti ometti e addirittura segni rossi si districano abilmente sul ripido versante fino a scollinare sul lato valle della Legna.Dopo il traverso sulla pietraia bisogna pero’ prestare attenzione perche’ la traccia se pur facile sale sopra alcune balze rocciose molto esposte, ed e’ quindi molto utile usare la dovuta cautela soprattutto in discesa, visto che oltretutto la zona e’ assai umida e il terreno resta in ombra fino a tarda ora ( possibile verglas al mattino presto a tarda stagione).Dal lago alla cima secondo me e’ impossibile non trovare la via visti i tantissimi ometti presenti, anche se il mio socio di oggi (se legge speriamo che non se la prenda..) per un breve pezzo ci e’ riuscito!
Negli ultimi 80mt si trovano poi i segni bianco-rossi provenienti dal colle degli Orti. Scesi senza difficolta’ per lo stesso percorso.

Clima umido durante la salita, un po’ di nubi soprattutto sui lati Val Chiusella e Val Soana, ma sole mite e piacevole in cima.Panorama su Rosa e Cervino invece verso la Vallee. Incrociati solo due escursionisti al Lago Morto (erano gia’ saliti e scesi ..!) ed un escursionista biellese in cima salito da Fondo.
Grandiosa la pennichella pomeridiana nella pace della conca del lago Morto.
Con Ricca ed Enea 4wd.

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