Il sentiero è sempre il D23/ferrata “ciao Miki”, ma prima del colle Chardon, si devia verso nord-ovest. Qui diventa esposto e faticoso (le alzate sono per giganti) così, per agevolare la salita, si è costretti e mettere le mani nude (sob!) nell’erba dura, tagliente e scivolosa. Nell’ultimo tratto, in vista della vetta, ci sono delle corde ma sono sfilacciate e posizionate/ancorate negli anfratti nascosti della roccia, cosicchè non vedi che stai correndo un rischio ad aggrapparti ad esse! C’è un cartello alla partenza della funivia che avvisa dello stato non perfetto delle corde, ma si corre il rischio di non vederlo affatto!
La via con le corde resta comunque la più sicura.
E’una mattina serena ed al colle Chardon già si può vedere il Rosa ed il Cervino, arrivati in vetta però le nuvole hanno coperto l’orizzonte montano.
Solo tre stelle perchè non mi sono per niente divertita!