Itinerario alternativo alla strafrequentata normale, salita prima la punta Rocca attraverso la cresta nevosa e le successive roccette quindi discesa parziale e itinerario classico. Usufruendo degli impianti, il museo del serauta vale una visita, per il resto poco altro da questo lato, non si vede l’ora di fuggire dalle folle.. bastano pochi minuti dall’inizio della cresta nevosa e tutto tranquillo.. La punta rocca non è segnalata e per niente banale anche se intuitiva, si arriva bene fino alla baracca usando solo talvolta le mani, da qui sulla dx si trova un canalino di una decina di metri, inizialmente quasi verticale e con buoni appigli e poi più appoggiato, oppure sulla sinistra della baracca inizia una vaga cengia orizzontale agevole nei primi metri, poi molto esposta e con piccoli appigli per le mani che adduce ad un comodo canalino che lascia a pochi metri dall’ometto di vetta. In salita ho percorso il canalino a dx in parte verglassato (ramponi, PD a mio giudizio), in discesa la più comoda cengia, il cui inizio è scarsamente visibile dall’alto e mi ha obbligato ad un paio di retrofront.
Per il rientro sulla normale della Penia è presente una vaga traccia alta dalla forcella appena prima dell’inizio della cresta, ma attualmente c’è fuori del ghiaccio e si dovrebbero attraversare ripide placche coperte da detrito fine. Conviene abbassarsi sul ghiacciaio prima direttamente poi traversando prima a dx e poi a sinistra scendendo e ricongiungendosi con il pistone della comoda normale. Via normale con qualche evidente crepaccio e brevi tratti di ghiaccio affiorante poco prima dell’inizio della ferratina.
Non una nuvola, giornata super! Curioso che la punta Rocca sia frequentata poco o nulla nonostante gli impianti! salut