Il contrafforte dello Spallone non l’avevo mai considerato seriamente prima, forse perché non è una cima vera e propria. Ma poi a metà luglio di quest’anno ho visto le sue placche nel sole del pomeriggio e mi è venuta fortissima la voglia di salirle. Ci voleva il compagno giusto, ma sulle malfamate rocce del Marguareis ci vengono volentieri in pochi. Gabriele sarebbe stato un’ottimo compare per questa avventura, ma stava partendo per il Pakistan. Pazienza: l’ho aspettato. La parete l’abbiamo salita il 19 settembre, direttamente in libera, tranne il passo chiave che mi è costato quattro tentativi (con relativi voli) per riuscire a superarlo… Ma forse pretendo un po’ troppo dalle mie scarse forze. Comunque al quarto tentativo ce l’ho fatta ed ero strafelice. Poi ho lasciato andare per due tiri di seguito Gabriele, perchè io non ne avevo quasi più (di forze) e la parete invece continuava imperterrita a strapiombare. Meno male che il secondo risalto del contrafforte è più facile.
Riguardo al nome: vertigine è la sensazione che mi ha preso, fortissima, quando mi sono affacciato sul piccolo pulpito spiovente nel vuoto, sotto il muretto strapiombante del passaggio più difficile.