Percorso di cresta divertente e mai troppo impegnativo, magari da abbinare a qualcos’altro in zona vista la brevità e lo sviluppo esiguo, comunque altamente consigliata per i panorami e le difficoltà.
Giornata splendida, senza una nuvola, il cielo ha iniziato a coprirsi appena rimesso piede a Punta Helbronner.
Cresta con copertura nevosa scarsa ma sufficiente a giustificarne la percorrenza con i ramponi ai piedi. Salita senza guanti vista la giornata particolarmente calda a dispetto di quanto indicato dai siti meteo nei giorni precedenti.
Cresta percorsa interamente in conserva, non abbiamo avuto la necessità di proteggerci ulteriormente in quanto sfruttando i numerosi spuntoni di roccia si riesce a garantire un buon margine di sicurezza. Gli unici passaggi un po’ più impegnativi sono la fessura a Y e le rocce appena al di sotto della vetta della punta Nord. Per chi non si sentisse sicuro, oltre a qualche cordino, consiglio un paio di friends (misure non oltre l’1 BD) per proteggersi nei 2 passaggi di cui sopra.
Sosta di calata in ottimo stato. Con una doppia da 30 metri esatti (noi avevamo due mezze da 30) si arriva giusti di misura nella terminale. Prestare attenzione perché è facilissimo smuovere sassi e detriti in discesa quindi non sostare sotto la linea di calata.
Ghiacciaio in buone condizioni e traccia autostradale.
Sulla cresta solamente un paio di cordate: una simpatica guida francese con cliente e 3 altri alpinisti.
Al nostro arrivo a Punta Helbronner siamo stati invasi dai turisti in fase aperitivo ai quali siamo riusciti perlomeno a scroccare un bicchiere scarso di prosecco a testa!
Con il Teo e il Paolo.