Da tempo volevo salire sulla Guglia, così invitante mentre si sale nel vallone…..Alla partenza, l’occhio è caduto subito su un avviso di Aladar (Rif. Pagarì), poco dopo il ponte di San Giacomo che annuncia che le “birre pagarine sono terminate”, peccato….ma confidiamo in una prossima stagione ricca di nuove pagarine!
Bella salita, neanche l’avvicinamento è noioso, seppur lungo. Giunto sulla grande cordonata morenica ho notato come il Ghiacciaio di Peirabroc fosse alquanto regredito e pieno di lacune pietrose! Che differenza da trent’anni fa…, pazienza…mi sono rassegnato a risalire faticosamente pendii misti di rocce, sfasciumi e terra, tipici di queste situazioni pensando a come sarebbe stato bello risalire un regolare pendio innevato!
Seguendo le brevi note tratte dal libro di Michelangelo Bruno, ho cercato di seguire fedelmente il suo itinerario che però, giustamente, parlava di salire “senza percorso obbligato” il versante Ovest; in effetti, dopo il primo tratto di semplice arrampicata, occorre destreggiarsi tra cengette di camosci e roccette, alcune di queste infide. Molto bella la vista dalla vetta!La crestina sommitale è, in certi punti, particolarmente affilata….mi sono sbrigato a fare le foto pensando a cosa poteva accadere se fosse arrivato un colpo improvviso di vento!
Nessun umano da quelle parti, diverse persone dirette al Pagarì. Ho visto solo volatili, nessun ungulato.
Al ritorno sono sceso di fianco la canalino entrandoci dentro nella parte inferiore, poi mi sono diretto verso la cordonata morenica Ovest a fare foto, volevo ancora a salire al Pagarì, ma il tempo peggiorava…, infatti mi sono beccato un bello “slavas”, dopo un bel po’ di viaggetti gratis nello zaino, ora la mantellina ha fatto il suo servizio!
Una delle foto allegate riporta la traccia di salita.