Maniglia (Punto Nodale del) e Dente Nord di Maniglia da Sant’Anna

Maniglia (Punto Nodale del) e Dente Nord di Maniglia da Sant’Anna
La gita
luciano66
5 19/03/2017
Accesso stradale
Non si va oltre il rifugio Melezé
Osservazioni
Visto valanghe lastroni esistenti
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1800

Partito alle 7.10 dal Melezé insieme ad una folla di escursionisti, racchette da subito: strada con vari tratti scoperti e poi innevamento ottimo da Pian Ceiol in poi, barricate ancora molto ben coperte. Mi tengo inizialmente verso il Faraut e appena possibile, con qualche saliscendi, raggiungo la parte alta della gorgia che termina a Gr.Autaret (2540); quindi passo a dx (lato opposto del sentiero estivo) e punto direttamente alle facili alture che immettono nel bel vallone Giavea. Un piacevole tratto in piano conduce ai pendii superiori e infine al ripido pendio di accesso al canale sommitale. All’ultimo ripiano prima del pendio finale(9.45,fin qui tutto su neve portante) metto i ramponi e faticosamente raggiungo il comodo balcone da cui inizia la rampa finale. Risulta più impegnativo il pendio che la rampa: sul pendio la neve fa zoccolo, mentre nella rampa è già un po’ marcia ma si fanno dei pestoni sicuri (grazie a GIORGIOBI e soci, che mi precedono). Alle 10.50 arrivo in vetta dove conosco Giorgio, Alberto (lupo alberto) e Mattia; si sta benissimo e dopo una sosta rilassante ci accordiamo in modo che scenda io per primo (con gli sci avrebbero spianato i pestoni di salita) e dunque senza alcuna difficoltà, faccia a valle (picca e casco), arrivo al balcone e guardo loro scendere con gli sci. Sul pendio sottostante li saluto: per loro la neve è in condizioni strepitose, mentre io devo farmi un bel pezzo faccia a monte con la picca, perché è un attimo scivolare per lo zoccolo continuo. Rimesse le racchette fuori dal ripido mi aspetta il lungo tratto fino a Gr.Autaret su neve smollatissima e con qualche buco. Da Gr.Autaret mi infilo nella gorgia, che a mo’ di pista battuta è ancora bella portante e la percorro integralmente fino all’uscita delle barricate; c’è un unico breve tratto rognoso (gli sci vanno tolti), per il resto tutto ben coperto e facile fino a Pian Ceiol, il cui attraversamento è come nelle sabbie mobili. All’auto alle 14.30, abbastanza devastato dalla discesa, quasi più lunga della salita. Un saluto e un grazie per le foto a Giorgio e soci.

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