Cima particolare per la sua forma, balcone di rara bellezza su almeno tre lati, laghetti pittoreschi e multicolore, difficile trovar pregi però per la tipologia di salita. Al lungo e monotono trasferimento iniziale segue il tratto mediano in buona parte tra boschina e insalata. Fuori dalla vegetazione il terreno migliora fino al bel laghetto. Oltre si procede costantemente su terreno ripido e instabile, in salita percorso il traverso alto sotto cresta ed i vari canalini che portano al vasto pianoro sotto la pala. Conviene però stare in centro al vallone evitando scomodi traversi, cercando vaghe tracce di sentiero e sfruttando i pochi nevai ancora presenti. La pala finale ha il tratto ripido dove si arrampica abbastanza stabile, a meno di non avere gente sopra. Quando il canale piega a destra e la pendenza molla un pò è ancora accettabile, mentre il pendio sotto la cima, seppur non così dritto, è costituito da massi instabili di medie dimensioni. E’ il più delicato e si muove di tutto, nella buona collezione di pietraie sicuramente tra il peggio visto. Salita in 3h 40 con sosta acqua al laghetto, non malaccio considerando il terreno. Discesa attenta fino al falsopiano poi seguendo radi ometti fino al laghetto. Nessuno in giro oltre il bivio per il Moncalieri. Molto caldo in discesa, ad una mezzoretta dal ponticello che precede il lungo pianoro si trova un’ottima sorgente. Sicuramente meglio con neve, salut