Salita per il Toesca ed il colle del Sabbione, 7 gradi al parcheggio alle 7,30 e accenno di brina nei prati sopra il rifugio. Dal colle sceso per vaghe tracce al pianoro sottostante, poi in un quarto d’ora si raggiunge per un ripido canale un netto colletto tra la quota 2657 (raggiunta al ritorno) e una elevazione non quotata sulla IGC che porta alla base della cresta sudovest. Inizialmente seguito il filo con un paio di passaggi, poi un sistema di cengie lato N consente di portarsi direttamente all’attacco della cresta vera e propria della Malanotte. Prima dell’intaglio c’è da scendere un muretto di 3-4 metri e dall’alto non è molto agevole, penso un II. Magari si evitava abbassandosi di più sul lato nord, non ho fatto caso. La cresta è carina, con altri bei passaggi, la prima parte è abbastanza esposta ma la roccia è buona e con buon grip. Rientro dal colle Malanotte cercando di non perdere troppa quota e ripassando dal colletto dove avevo lasciato i bastoncini. Risalita poi la quota 2657 per comoda cresta erbosa e detritica, da qui si divalla agevolmente verso gli stambecchi del pianoro sottostante, senza ripassare dal colletto. Venticello fresco sulle creste ed al Sabbione, ben riparato invece nelle vallette percorse. Rapido rientro verso il Toesca, notevolmente affollato e che merita sempre un plauso per l’ottima gestione. Splendida e limpida giornata, nel silenzio della prima ora anche qualche bramito tra l’Amprimo e l’alpeggio.