Maladecia Via Normale dal Canalone SO

Maladecia Via Normale dal Canalone SO
La gita
pedrito
3 08/07/2012

Montagna massiccia e imponente che domina la zona. Ottimo panorama sulle alpi del Sud. Gita da amatori di percorsi non segnati…, da ricercare, e un po’ da inventare, 90% della gita è privo di sentiero e molto scarsi i segnavia ometti: sconsigliata, per tal motivi, in caso di brutto tempo e scarsa visibilità se non si consce l’itinerario. Integrata la relazione in alcuni punti non precisa poco completa. Vedasi foto

In realtà si tratta di un “tiraculo” sempre più ripido di circa 700 metri. Noi, dopo aver sbagliato attacchi vari, radure, ecc. e alla fine interpretando alla “belle e meglio” la traccia gps scaricata, siamo partiti dal 2°tornante (foto) attraversando il torrente e guadagnando immediatamente i sovrastanti ripidi prati e puntando direttamente, da basso, al canalone,. C’è poco da scrivere, a riguardo, in quanto la via è evidente (nel senso che non lascia interpretazioni il canale è dritto sopra la vostra testa) non c’è sentiero… e possiamo dividerlo in 3 fasi: 1- pendio ripido erboso, 2- pietraia abbattimento della pendenza si ritrova qualche ometto e poi si incrocia il sentiero che arriva sulla (dx salendo) in prox. del gran roccone. Da lì come relazione prima siamo saliti sulla dx (salendo) fuori dallo sfasciume, arrivati all’attacco delle placche soprastanti, ci siamo spostati a sx (salendo) attraversando il canalone e salendo sulla sua sx (dx idrografica) reperendo i bolli azzurri nel tratto erboso soprastante, e a sua volta, sovrastato dalla parete della bella cresta ovest della montagna. Il canale si restringe e abbiamo seguito i bolli blu (consigliato) piegando ulteriormente a sx (salendo) per facile canalino (I/-II) e sbucando sulla cresta sud a pochi metri dalla vetta. Per la discesa abbiamo rifatto il canalino (attenti a qualche appiglio semi-mobile), ridisceso il canalone, e preso il sentiero a mezza costa ricongiungendosi con l’itinerario della relazione, fion ad arrivare all’ometto sulla sella. Qui abbiamo “toppato”, nel senso che siamo scesi subito dal primo canale erboso che si incontra, dall’ometto, che a un certo punto si restringe (presenza masso attenzione al buco sottostante) e poi piegato sulla sx (scendendo) e arrivando a picco sulla pietraia al laghetto rossastro. Variante sconsigliata in quanto il canale è più ripido ed è di erba a ciuffi lunghi, pertanto molto disagevole e molto pericoloso se bagnato… Invece dall’ometto proseguite sulla sx (scendendo) e intercettate il pendio-canale della relazione, privo anche questo di segnaletica, ma migliore come fondo.

Dalle relazioni e vari commenti pensavo molto meglio…, ho trovato l’itinerario un notevole “tiraculo” senza alcuna traccia di sentiero (fin dall’attacco), la cui noiosità è riscattata dalla divertente parte finale (canalino), sicuramente deve essere più interessante la cresta sud, che consente di percorrere poi la via normale solo in discesa. Ovviamente unici a salire a differenza di due francesi? Che hanno salito la nuova via (sembrerebbe molto bella) di Igor Napoli sulla cresta ovest. Sconsiglio di fare questo itinerario nei week-end dei mesi estivi (per più di metà del canale) si sentono i rombi delle moto sottostanti…, poi per fortuna salendo scompaiono. Devo però ammettere panorama notevole dalla cima. Meteo ottimo, vento in cresta, ma a mio avviso non troppo fastidioso, meglio del caldo… Vi risparmio i miei acciacchi post-gita… Con gli inossidabili a la brevissima e tenace Alessandra.

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