Magehorn da Engiloch

Magehorn da Engiloch
La gita
larix66
3 30/03/2014
Accesso stradale
senso unico alternato con semaforo poco oltre la dogana italiana
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1200
Equipaggiamento
Scialpinistica

Per La prima volta quest’anno torniamo in zona Sempione, dopo averla frequentata abbondantemente la scorsa stagione. Con l’intenzione di effettuare una gita di “defaticamento” dopo quella di ieri all’Arbola, scegliamo come meta il Magehorn, dove finora non ero mai stato.
La gita è tutto sommato breve ma non manca una certa tecnicità nel tratto sotto la vetta, sia nella fase di salita sia in quella di discesa. La neve alla partenza da Engeloch, verso le 7.30 ora legale, mostra un completo rigelo che reggerà fino al ritorno nelle zone in ombra. Salendo incontriamo crosta quasi sempre portante nei tratti soleggiati mentre dove l’esposizione cambia lo strato superficiale, dello spessore medio di circa 10 cm, deve ancora subire il processo di trasformazione. Si tratta prevalentemente di apporti eolici più che meteorici. Dopo aver raggiunto l’accesso alla Valle di Bistine, in vista del Magehorn, affrontiamo un traverso delicato con neve non trasformata che, nonostante il grado 2 dei bollettini valanghe consultati, ci dà qualche pensiero al punto da decidere di passare uno alla volta ad una certa distanza. Dopo questo tratto procediamo in sicurezza verso il pendio finale che affrontiamo tenendoci sulla sinistra, verso la cresta che dal colle Magelicke porta in cima. Saliamo tra lastroni eolici e sassi affioranti sci ai piedi fino alla vetta senza bisogno dei rampanti, che comunque non avrebbero dato fastidio. La velatura del cielo, molto più alta rispetto a ieri, non impedisce di ammirare il vasto panorama di vetta.
In discesa ci spostiamo leggermente a sinistra per evitare le rocce affioranti e troviamo, nel tratto più ripido e tecnico, neve polverosa indurita come succede solitamente alle quote maggiori, ottima superficie per affrontare in relativa sicurezza simili pendenze. Più in basso si alternano condizioni di neve poco trasformata negli avvallamenti meno esposti al sole, e tratti con neve cedevole dove il sole, pur velato, ha avuto modo di lavorare la superficie. In alcuni tratti la sciata è piacevole su neve che ricorda il miglior firn ma la consistenza cambia spesso obbligandoci a continue correzioni d’assetto.

Gita in compagnia di Andrea; molti altri scialpinisti ci precedono e altrettanti ci seguono, tutti prevalentemente diretti verso i classici itinerari della zona come Böshorn e Galehorn.

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