Oggi con mia moglie abbiamo deciso di percorrere questo anello, anche se le condizioni meteo non erano quelle desiderate: pochissimo sole e arietta piuttosto fredda e pungente. Molto bello nella zona iniziale delle vigne, dove giunti alla Vigna “La Garina”, abbiamo incontrato il proprietario che gentilissimo ce l’ha fatta visitare, ci ha raccontato tutta la storia da quando ha iniziato a pulire i confini dalle sterpaglie, a costruire i muretti di sostegno con materiale di recupero a costo zero e soprattutto a costruire i canaletti di scarico delle acque piovane che altrimenti trasporterebbero a valle il terreno di coltura, costituito in prevalenza dalla roccia del posto sgretolata molto fine. Ovviamente tutti questi lavori sono stati eseguiti nel tempo libero dopo aver lavorato per 10÷12 ore nelle aziende di stampaggio a caldo dell’acciaio!
Un po’ meno bella la discesa su dorsale dalla Cappella della Madonna della Neve verso Santa Rita, in quanto la pista è molto rovinata, “scavata” dall’azione delle moto da trial, ma soprattutto dai boscaioli che invece di caricare i tronchi su rimorchio, preferiscono trainare i medesimi con cavi d’acciaio; ovviamente operando in questo modo su lunghi tratti di pista è presente uno scavo più o meno centrale profondo anche più di mezzo metro. Ora io mi domando ma se con l’arrivo della primavera, giungono per caso anche le ondate di piogge alluvionali, cosa succederà alla pista così conciata? Io credo una cosa sola si trasformerà in un torrente furioso con tutte le complicazioni del caso.
Altra nota stonata lo stato di avanzato degrado della Cappella di Santa Rita, posta in una posizione incantevole.