- Accesso stradale
- Nessun problema
Partenza da Jerener alle 7,35 saliti velocemente al Trucco, poi abbiamo iniziato la nostra esplorazione; la ricerca del primo sentiero non ha dato buoni frutti, ritornati al punto di partenza siamo passati all’opzione due e con molta fatica ma con buon naso e molta fortuna, siamo giunti all’Alpe Pissa, m. 1625, che era l’obiettivo della nostra esplorazione. Discesa prima verso il borgo Cavanne e poi giù verso il Prà dove, poco prima del borgo, si incrocia il sentiero segnato con tacche bianco-rosse che porta a Jerener, a chiusura di questo duro e faticoso anello, giunti verso mezzogiorno.
Mattinata grigia, cielo coperto, tormenta verso il Gran Paradiso, temperatura fresca. Percorso breve, circa 10 km e circa 1000 metri di dislivello, che però mi astengo dal descriverlo, anche perché sarebbe molto difficile farlo, su un terreno tipo jungla. La discesa dall’Alpe Pissa avviene all’inizio nel bosco senza tracce, poi abbiamo seguito quelli che parevano essere degli ometti in pietra e grazie soprattutto alla fortuna, abbiamo poi agganciato il sentiero, inizialmente una esile traccia poi sempre più marcata man mano che si scende. Al parcheggio del ponte di Jerener, abbiamo trovato l’amico Bruno M. di Noasca, che ci dice “ ma da dove arrivate?” Spiegato il giro, ci dice “ma voi siete cacciatori perché solo loro vanno in quei posti lì.” Gli abbiamo risposto ovviamente negativamente, visto che andiamo in giro con macchina fotografica, gps e bastoncini da trekking, però di selvatici ne abbiamo visti diversi, soprattutto cinghiali, ma fotografarli è dura in quella boscaglia, si sentono solo grugniti di bestie spaventate e rumore di legna rotta prodotta dagli animali in fuga. Grazie Amico Franco per questa bella esplorazione!