Partiti presto con i primi tiri ancora freddi e all’ombra: il saponato ed il lisciato di alcuni tratti si è fatto sentire lasciando per qualche attimo scarsa fiducia alla tenuta dei piedi. Nessun problema invece per i pochi tratti bagnati riscontrabili qua e là. Il punto più duro per noi è stato di gran lunga la placca liscia di L5 ma guardandolo bene si riesce a scantonare un po’ sui lati anche senza padroneggiare il 5b di questo breve tratto forse di un paio di metri. I tiri superiori sono di poche pretese come già detto dai precedenti salitori, vanno presi per quello che sono, un modo per salire in cima a godersi il panorama e vedere un po’ le più famose vie che hanno il loro attacco lungo il laborioso sentiero di discesa, gli stimoli per cimentarsi su alcune di esse certamente non mancano, consapevoli che quelle alla nostra portata sono al massimo un paio. Giornata mite ma a tratti ventosa. Alcune cordate dietro di noi, ma nonostante la lunga pausa, non li abbiamo visti arrivare in cima: eravamo curiosi di sentire anche le loro impressioni. A tiri alterni con Fabrizio N.A. a me i dispari. Concluso la giornata su Topo Pazzo.