Messi in guardia dai commenti precedenti siamo partiti armati di cesoia e seghetto… e li abbiamo usati!
Il materiale in posto è ossidato, ma ci è sembrato ancora affidabile e comunque ben posizionato. In ogni caso, alle soste consiglio di collegare gli ancoraggi con materiale proprio invece di affidarsi alle catene presenti.
Arrampicata molto bella, le numerose cenge spezzano la continuità (tanto che sembra quasi di fare una serie di monotiri), ma non disturbano, anzi consentono di apprezzare l’incredibile lavoro di terrazzamento fatto nel passato.
A nostro parere c’è un “inspiegabile” runout in L5, sulla placca levigata prima di arrivare alla (facile) fessura obliqua (inspiegabile perché altrimenti l’attrezzatura è impeccabile)… forse non abbiamo visto qualcosa?
Il trasferimento tra L6 e L7 NON è ben descritto: da S6 bisogna obliquare verso sinistra per una sessantina di metri, tenendosi sempre SOTTO il limite del bosco, fino ad arrivare ai piedi di una imponente prua verticale di roccia chiara e liscia; da qui il tiro si trova una decina di metri sulla destra, fra gli alberi (per arrivarci ci siamo dovuti aprire un passaggio fra i rovi a suon di cesoia).
A noi è piaciuta.