Siamo partiti in quattro molto carichi di speranze per questa traversata superba cui abbiamo già dovuto rinunciare in altre occasioni. Nella notte al Gnifetti si alza un vento fortissimo ed all’alba non accenna a diminuire,anzi.
Partiamo poco convinti per la riuscita della traversata sperando almeno di arrivare in vetta al Lyskamm orientale;Pierluigi non riesce a tenere il passo e si stacca dopo un’ora di salita.
Arriviamo presso il colle della Scoperta sotto una bufera gelida che spazza la neve e rende penoso l’avanzamento;le due cordate che ci precedeno rinunciano già nel superamento della terminale;siamo mezzi congelati,che fare?
Riununciamo a malincuore; per non tornare a mani vuote propongo il Corno Nero ed il Ludwinshoe,raggiungibili in meno di un’ora,ma non trovo grandi entusiasmi.
Allora tiriamo per il Balmenhorn,dove sorge il bivacco Giordano a m 4167 è lì arriviamo tutti intirizziti.
Mezz’ora di ristoro,qualche parola con altre cordate che hanno avuto la stessa idea, poi usciamo nella bufera per scendere e poi risalire verso la Piramide Vincent.
Raggiunta la vetta scendiamo sulla traccia verso il Gnifetti e da qui a Punta Indre; proseguiamo in discesa su una traccia immaginaria tra pietraie erivoli d’acqua,poi raggiungiamo il sentiero per il Gabiet e da qui scendiamo ancora su Staffal.
In quattrro ore perdiamo quasi 2500 metri di quota,ma il vento è forte anche in fondo valle.Almeno due Quattromila li abbiamo messi in cantiere anche oggi.
Con Angelo e Gianluca abbiamo faticosamente raggiunto i due più facili Quattromila della zona; mi dispiace per Pierluigi,alla sua prima uscita stagionale,che non era in forma e non ha raggiunto nemmeno il Colle del Lys,sua meta prefissata al momento della separazione.Non avendo più avuto sue notizie per parecchie ore,c’era un po’ di apprensione tra di noi,svanita quando lo abbiamo visto nel parcheggio di Staffal.