Lungin (Monte) da Pattemouche

Lungin (Monte) da Pattemouche
La gita
roby4061
23/05/2018
Accesso stradale
si arriva a Laval.
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Polverosa pesante
Neve (parte inferiore gita)
Farinosa compatta
Quota neve m
1900
Equipaggiamento
Scialpinistica

questa gita è un vero e proprio viaggio, come tutte quelle dell’alta val Troncea, sia a piedi sia con gli sci. Partiti da Laval alle 6.25, si percorre attualmente a piedi la valle fin poco prima del bivio di Lendiniere, dove, dopo aver attraversato cataste di rami e tronchi portate giù da un’enorme valanga, all’altezza della gola del torrente si possono calzare gli sci. Da qui in su, a parte qualche breve tratto scoperto (che aumenteranno col caldo previsto) la copertura è abbastanza continua anche se irregolarmente distribuita, un po’ spelacchiata solo all’altezza delle bergerie del Meys. Timido rigelo già a 2000 m ma solo sul fondovalle, pendii già sfondosi. Ieri sera è stato nuvoloso fino a tardi e non ha permesso un rigelo ottimale. Abbiamo percorso il fondovalle fin verso i 2200, girando poi a sinistra e risalendo un ripido pendio. Abbiamo messo i rampant per eccesso di zelo, ma la neve tendeva a sfondare. Ci siamo diretti verso il colle Valletta, anche perchè, nel giro di 15 minuti, il modesto ed innocente Cumulus Humilis presente sul lato di Rodoretto, ha avvolto la cresta e ora che abbbiamo raggiunto il colle eravamo nella nebbia. Altri 5 minuti ed il cielo si è totalmente coperto avvolgendo le cime della valle. Alle 10 quindi decidiamo di rinunciare. Scendiamo subito. Prima parte divertente con poca neve recente su fondo portante, peccato per la visibilità pessima nonostante non fossimo in nebbia. Breve tratto più sfondoso, poi pendio ripido molto umido ma sciabile divertendosi. Ancora qualche curva e belle scivolate fin verso i 2150 m. Poi si comincia a fare sci di fondo… neve molto sporca dal Meys in poi, con l’effetto già notato nel 2009 a fine stagione. Tolti gli sci, le solette erano completamente ricoperte di una sostanza appiccicosa scura, che impediva di scivolare se non su forti pendenze (che dal Meys in giù non ci sono..). Ritornati ovviamente sci a spalle a Laval, con le nebbie che si sono sollevate un po’ ma senza il ritorno del sole. Abbiamo scampato la pioggia, ed è già una gran cosa. La val Troncea, comunque, è bella in ogni stagione, ed in questo periodo molto selvaggia. La parte alta della valle merita ancora (Appenna, Pignerol..) ma bisogna mettere in conto il mazzo del portage e dello “sci di fondo”. Riguardo al Lungin, dal colle la dorsale inizialmente è spelacchiata, poi ben innevata ma la cresta sembrava molto affilata e forse non del tutto percorribile (per quanto potuto vedere prima che si chiudesse). Come sciata, dal colle al fondovalle, in ogni caso, non ci possiamo lamentare. Per il resto, la bellezza della valle, seppur sconquassata dalle enormi valanghe dell’inverno, vale il “viaggio”. Gita comunque un po’ da amatori del genere “adventure”. 🙂

Un saluto ai compagni di avventura.

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