Lunella (Punta) da Andriera per la Cresta Nord da Cima Lusera

Lunella (Punta) da Andriera per la Cresta Nord da Cima Lusera
La gita
serband
5 30/08/2015

Partiti da Pian Benot seguendo la strada sterrata che attraversa il bosco, percorre un tratto di pista e poi entra nel vallonea destra; ad un certo punto, su un ripiano erboso si dirama una vecchia strada ormai coperta di erba ed in parte anche da ontani che sale sulla fino ad una vecchia abbandonata, sotto il col Lusera; la strada continua anche oltre la cava ma subito dopo averla oltrepassata si prende un sentiero che in pochi minuti conduce al colle. Dal colle l’itinerario è segnato con bolli bianchi e rossi ma la traccia è poco evidente e talvolta i segni sono un po’ rari e sbiaditi; va rimarcato che con un po’ di attenzione è comunque difficile perdere la traccia. Inizialmente si parte in traverso per portarsi in mezzo al pendio erboso a sinistra del filo di cresta e si sale mantenendosi tra le drose e l’erba fino a raggiungere nuovamente un colletto, quindi si sale la spalla fino alla punta a quota 2500 circa, senza particolari indicazioni. A questo punto i segni bianchi e rossi si fanno più evidenti, occorre spostarsi sulla destra nel vallone scendendo attraverso un colletto e una cengetta, alché seguire fedelmente l’itinerario segnato fino in punta. Trovato pendii erbosi umidi e molto scivolosi, tratti di roccia con qualche passo di leggera arrampicata (I): a mio avviso questo itinerario dovrebbe essere classificato F o F- e spostato nella sezione di alpinismo. In cima ci ha raggiunto un po’ di nebbia e ponderata la situazione abbiamo preferito scendere verso il colle Forcola pensando fosse più agevole: in effetti l’itinerario è decisamente più agevole e più bello ma la cresta fino alla cimetta sulla spalla est che di solito viene percorsa anche d’inverno con gli sci dal colle della forcola non è affatto ben tracciata, solo qualche sparuto ometto è ancora presente e in un paio di occasioni abbiamo dovuto divagare un po’ per trovare i passaggi più semplici, ometti insufficienti anche in caso di assenza di nebbia. Tra l’altro siamo scesi una cinquantina di metri dalla punta trovando una cengia a sinistra che conduce in un dirupo e siamo risaliti trovando una cengia facilmente percorribile, non segnata. Dalla cimetta della spalla est si scende per prato al colle della Forcola, anche qui con rari ometti, insufficienti nella nebbia, ma la traccia GPS che avevo memorizzato d’inverno ci ha condotto al colle senza problemi, ben sapendo che ai lati del pendio erboso ci sono altri dirupi. Dal colle della Forcola si scende nel vallone su traccia ormai molto labile, con qualche ometto qua e là, solo qualche anno fa avevo percorso questo itinerario in salita per andare a Rocca Maritano ed era molto più evidente. Quasi in fondo al vallone si intuisce una traccia di sentiero a mezza costa che porta direttamente al colle delle Lance senza quasi perdere quota. Dal colle delle Lance il sentiero è invaso dagli ontani in alcune parti ma è ben percorribile.

Nel complesso l’itinerario seguito è davvero molto bello, più una scalata che un’escursione; il ritorno sulla spalla est completa un bell’anello alpinistico, con percorso molto più agevole rispetto al rientro per la via di salita, anche se più lungo consente di tornare a Pian Benot in un paio d’ore con le gambe ancora fresche. I segnavia di tutto l’itinerario richiederebbero una rinfrescata e sarebbero da mettere anche sulla cresta est. Andrebbe anche segnato un po’ l’itinerario che conduce al col Lusera.
Con Silvia in splendida forma.
Un saluto al compagno di salita fino al colletto sotto la cima.

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