- Accesso stradale
- ottimo
Percorso con tratti comodi e ben segnalati e tratti più incerti e sfasciati sulle pietraie. L’ultima parte sotto la Losa è ben attrezzata con cavi e gradini di ferro, però con neve ci può essere qualche problemino.
Per spostarsi dalla Losa alla Vacca, dopo essere saliti sul primo cocuzzolo detritico, conviene scendere qualche metro dal lato savoiardo, per scansare cumuli di pietrame scomodissimi.
Arrivati alla Vacca noi siamo scesi subito sui poveri resti del ghiac. della Losa, seguendo una traccia GPS (sulla guida ” G. Paradiso” di Chabod itin. 347 aa): in basso la neve forma un imbuto seguito da pietraie instabili e bagnate da percorrere con molta cautela o,meglio, da evitare.
Conviene scendere per il solito itin. 347 a, poco più a est, dopo aver attraversato in piano sotto alla Cima della Vacca: da anni è la via più sicura e seguita.
Con tutta la truppa della Peirasso Travel srl, che ringrazio per la logistica e la solita simpatia.
Un plauso alle fanciulle che hanno proseguito stoicamente anche nei tratti più sgarrupati, senza nemmeno mandarmi a cagare.
Perchè Gulliver presenta la gita come anello Losa / Vacca e poi lo descrive al contrario, cioè Vacca / Losa ?