Los Gigantes, da Masca per le Paredes de Masca e i Canales de Masca e del Natero

Los Gigantes, da Masca per le Paredes de Masca e i Canales de Masca e del Natero
La gita
andreamilano
5 25/11/2020

Dopo avere già sperimentato in momenti diversi i vari tratti che compongono questa traversata, decido di percorrerla nella sua interezza.

Il percorso originario prevederebbe di scendere prima nel barranco di Masca per poi prendere il canale d’acqua che in questo posto nasce.
Ma attualmente non solo l’accesso al barranco è chiuso agli escursionisti, ma le prime due piccole gallerie lungo il condotto, sono chiuse a chiave.

Quindi grazie alla dritta di un local, ho scoperto questo “viàz” sulle Paredes de Masca che permettere di bypassare il tratto sul lato sinistro orografico, e congiungersi col canale molto più avanti.

Quindi dopo essere arrivato a Masca in taxi, mi inoltro facendo finta di niente nel palmeto, puntando alla cengia arancione che avevo visto e studiato il giorno prima col binocolo da una cima qua vicino.

Ci sono addirittura dei bolli bianchi a indicare il percorso non molto intuitivo. Qui ci sono dei caratteristici cactus a foglia lunga, alla cui estremità ci sono delle punte che tagliano come rasoi, quasi sempre poste all’altezza degli occhi di chi cammina. Consiglio senza esagerare di fare questo tratto con gli occhiali da sole.

Ben presto la cengia prende forma, e nonostante sia umida e sempre in ombra, si percorre agevolmente. Proseguendo, scompaiono i bolli bianchi e anche gli ometti.
Si taglia una parete impressionante lungo una venatura di roccia “morbida” per poi arrivare ad un pulpito con caverna.
Da qui affacciandomi sul burrone, vedo 50m sotto di me il canalino d’acqua scavato nella roccia e tutto il suo percorso verso la scogliera. Ma come fare a raggiungerlo? In questo punto sono già venuto due volte per esplorare, ma senza esito.
Adesso però intuisco che il passaggio non può essere che lungo la medesima parete, anche sembra impossibile. Così avanzo circospetto, e noto una sorta di ballatoio in discesa. Lo percorro aggrappandomi anche con le mani, e con un pò di sudore da tensione, dopo più o meno un km, raggiungo il canale.

Mi lascio lo spettacolo da “lava e dinosauri” del barranco di Masca per entrare nella galleria che mi porterà a sud sul lato opposto della parete. Da qui in poi il percorso lo conosco già e posso rilassarmi fermandomi spesso a fare delle foto e dei video.

Comunque qui non si incontra mai nessuno, e la concentrazione non deve calare mai.
Lungo i canales del Natero sono praticamente in cielo. Chi ha costruito questo condotto d’acqua ha dovuto scavare un pò dentro e un pò fuori la roccia, e ci sono punti in cui si cammina sotto volte rocciose, e sotto i piedi la parete strapiombante.
Ad ogni modo avanzo velocemente anche perchè è la quarta volta che faccio questo tratto in ambo le direzioni.

Arrivato nel Barranco Seco, mi sento già quasi al bar, ma devo ancora percorrere l’ultima galleria che oramai conosco a memoria per poi uscire e fare l’ultimo tratto di sentiero fino al paese. Qui si incontrano parecchi turisti che vengono a fare le foto al tramonto.

6 ore mezza per l’intera traversata. Ma praticamente correndo.

Non sono riuscito a fare una traccia valida, perchè il gps impazzisce nelle gallerie, ma dovrebbero essere in tutto 17/18 km.

A mio modesto parere, questo è il più interessante percorso di Tenerife e che io abbia mai fatto in vita mia. Vado in montagna da 30 anni.
Le immense pareti di lava del barranco di Masca sono cose uniche in Europa, e lo dimostrano i numerosi turisti che ogni giorno vengono a Masca per fare le foto.

Chiaramente non è segnalato e teoricamente vietato. Agli ingressi delle gallerie è sempre presente il cartello “divieto per la vostra sicurezza”.

Quindi va approciato con le dovute cautele e prendendosi la propria responsabilità.
Tenere presente che nel tempo alcune gallerie potrebbero essere chiuse a chiave per lavori e quindi l’intero percorso non fattibile.

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