Lities (Rocca di) – La Cometa di Halley

Lities (Rocca di) – La Cometa di Halley
La gita
mccandless
3 29/10/2016

Bella via con difficoltà piuttosto omogenee. La chiodatura è ottima e non abbiamo avuto bisogno di integrare.
L’avvicinamento è ben segnalato (seguire le indicazioni per la parete sud di Lities) ed è presente la targhetta con il nome della via.

Avendo trovato alcune differenze nella numerazione dei tiri rispetto alle varie relazioni presenti su internet (probabilmente la via ha subìto qualche variazione a seguito della richiodatura), provo a dare una breve descrizione dei tiri da noi percorsi, unitamente ad una proposta di grado (del tutto soggettiva e dunque da prendere “con le pinze”):
L1: salire la facile placca e continuare su una lama staccata fino in sosta. 5c
L2: proseguire seguendo la fessurina fino alla sosta posizionata a sinistra della pianta (tiro breve). 6b/6b+
L3: seguire lo spigolo aereo fino ad un bombamento (passaggio ostico), seguito da una placca tecnica. 6a+
L4: breve muretto e poi facile placca. Dalla sosta al termine del tiro è necessario effettuare un breve trasferimento fino alla base della lunghezza successiva, per la quale si hanno due possibilità (entrambe segnalate dalla rispettiva targhetta): sulla sinistra si può percorrere la variante “Super Cometa”, a destra invece prosegue la linea originale (noi abbiamo percorso quest’ultima). 5a
L5: arrampicata su bellissima lama (anche se un po’ disturbata da un rovo posizionato a metà tiro). 6a
L6: muretto con un passo singolo, poi facile placca fino in sosta. 5b (un passo)
L7: da qui partono due tiri, entrambi segnalati da targhette alla base (a destra “Il Mago di Oz”, a sinistra prosegue “La Cometa di Halley”). Questo è forse il tiro più bello della via, una stupenda fessura-diedro leggermente strapiombante con ottime prese, seguita da una dura uscita dal tetto. 6b
Da qui ci si trasferisce verso destra, seguendo la ben evidente linea di fix, fino alla sosta posizionata vicino ad una pianta, dove partono gli ultimi tre tiri della via (quelli di chiodatura più recente).
L8: serie di tetti (per superare il secondo tettino conviene restare a sinistra del fix). 6b
Dalla sosta alla termine del tiro bisogna effettuare un breve trasferimento su erba verso destra, in direzione della targhetta ben visibile dalla sosta (qui è possibile sostare su singolo fix).
L9: seguire lo spigolo che tende dapprima leggermente verso destra, per poi deviare verso sinistra fino in sosta. Verso metà tiro si potrebbe essere tentanti di ribaltarsi sulla placca-diedro che sta a sinistra della linea dei fix (come ha fatto il sottoscritto), ma da qui risulta poi difficile riportarsi a destra per rinviare il fix successivo. Quindi credo (anche se non ho avuto modo di provare) che si debba rimanere sulla linea dei fix, evitando di portasi verso la placca-diedro. Sosta scomoda. 6b+ (?)
Dalla sosta della L9 proseguire su erba verso destra, fino alla sosta posizionata sul masso alla base dell’ultimo tiro.
L10: muro verticale a tacchette (passaggi di continuità sulle dita), seguito da un tratto finale con difficoltà più contenute. 6c

Dalla sosta finale dovrebbe essere possibile reperire direttamente il sentiero di discesa. Noi ci siamo calati fino alla base della L9 (situata in corrispondenza del sentiero di discesa) e da qui abbiamo imboccato direttamente il sentiero ben segnalato (procedere verso destra, aggirando l’evidente spigolo roccioso, fino a giungere ad uno spiazzo dal quale sono visibili le corde fisse per l’uscita dalle vie: da qui girare a sinistra e seguire i bolli blu). Il sentiero si ricongiunge con la parte terminale del sentiero di avvicinamento, a 5 min circa dall’attacco della via.

Via con arrampicata molto bella e varia, su difficoltà piuttosto omogenee: peccato per i numerosi brevi trasferimenti che spezzano un po’ il ritmo dell’arrampicata. Un grazie ai chiodatori per l’eccellente lavoro e grazie a Massimo, Claudio e Chiara per la piacevole giornata di scalata (e risate) in compagnia.

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